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Prevenzione della cardiotossicità da chemioterapia
Inserito il 07 agosto 2007 da admin. - oncologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Aceinibitori e betabloccanti potrebbero essere in grado di prevenire o ridurre la tossicità cardiaca da chemioterapici.



Due studi hanno valutato l'efficacia di aceinibitori e betabloccanti nella preveznione della tossicità cardiaca da antracicline.
Nel primo studio a 473 pazienti senza cardiopatie note sono state dosate le troponine I per 5 volte entro 72 ore dalle sedute di chemioterapia ad alte dosi. I 114 soggetti che avevano la tropinina I al di sopra di 0,07 ng/mL (frazione di eieizione media: 63%) sono stati randomizzati a ricevere enalpril oppure no. L'aceinibitore veniva iniziato un mese dopo l'ultimo ciclo di chemioterapia, iniziando con 2,5 mg/die per arrivare alla dose di 20 mg/die. L'end-point primario misurato ad un anno era il declino della frazione di eieizione ventricolare sinistra > 10%, con un declino al di sotto dei valori normali (50%). Questo end-point si verificò nel 43% del gruppo controllo e in nessuno del gruppo enalapril (43% vs 0%; P < 0,001). Gli autori concludono che in soggetti trattati con chemioterapia ad alte dosi e a rischio cardiotossico (diagnosticato tramite un aumento della troponina I) il trattamento con enalapril sembra prevenire la cardiotossicità tardiva.
Nel secondo studio 25 pazienti che dovevano sottoporsi a trattamento con antracicline sono stati randomizzati a carvedilolo (12,5 mg/die) oppure a controllo. La frazione di eiezione (FE) media al baseline era del 70%. Dopo un follow-up medio di 5,2 mesi si ebbe un declino della frazione di eiezione ventricolare sinistra del 17% nel gruppo controllo e dell'1% nel gruppo carvedilolo. Nel gruppo controllo 5 pazienti evidenziarono una FE inferiore al 50% rispetto a solo un caso nel gruppo carvedilolo.


Fonte:
1. Cardinale D et al. Prevention of high-dose chemotherapy–induced cardiotoxicity in high-risk patients by angiotensin-converting enzyme inhibitors. Circulation 2006 Dec 5; 114:2474-81.
2. Kalay N et al. Protective effects of carvedilol against anthracycline-induced cardiomyopathy. J Am Coll Cardiol 2006 Dec 5; 48:2258-62.



Commento di Renato Rossi

La chemioterapia con antracicline può essere gravata dalla comparsa di effetti tossici cardiaci che vanno dalla riduzione della frazione di eiezione ad uno scompenso cardiaco vero e proprio.
I due studi recensiti in questa pillola fanno ben sperare che un trattamento preventivo con aceinibitori e/o betabloccanti possa essere in grado di ridurre questo grave effetto collaterale, anche se ovviamente i risultati dovranno essere replicati in altri RCT. Studi futuri dovranno inoltre valutare se sia preferibile l'aceinibitore, il betabloccante oppure la loro somministrazione combinata.
Il primo studio, italiano, suggerisce anche il modo per stratificare i pazienti a maggior rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco tramite il dosaggio delle troponine.
Tuttavia altri farmaci antitumorali sono in grado di provocare tossicità cardiaca, tra cui l'imatinib e il trastuzumab [1,2] e per il momento non sappiamo se sia possibile con una terapia farmacologica preventiva ridurre questi effetti.


Referenze

1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3004
2. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2695

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