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Prevenzione delle cadute negli anziani istituzionalizzati
Inserito il 06 settembre 2007 da admin. - scienze_varie - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Una revisione sistematica ha valutato qual č l'efficacia di vari tipi di intervento per ridurre il rischio di cadute negli anziani ricoverati in ospedale o in case di riposo.


Quali sono le strategie efficaci nel ridurre il rischio di caduta negli anziani ricoverati in ospedale o in case di riposo? Per rispondere alla domanda č stata effettuata una revisione sistematica della letteratura
che ha permesso di identificare 43 studi.
La revisione ha trovato che interventi multipli in ospedale riducono il rischio di cadute (RR 0,82; IC95% 0,68-0,997), ma non il numero di fratture o di pazienti che cadono. I protettori dell'anca applicati a pazienti ricoverati in case di riposo riducono le fratture dell'anca (RR 0,67; IC95% 0,46-0,98) ma non il numero di cadute. Per tutti gli altri interventi (interventi multipli in case di riposo, rimozione degli impedimenti fisici, device di allarme delle cadute, esercizio fisico, calcio e vitamina D, miglioramenti dell'ambiente, revisione dei farmaci assunti) la metanalisi non č stata effettuata per studi insufficienti oppure mostra nessun effetto sulle cadute, sulle fratture e sul numero di pazienti che cadono, a dispetto di risultati positivi riscontrati in alcuni singoli studi. Inoltre non si č evidenziata alcuna associazione tra l'effetto sulle cadute e la prevalenza di demenza o di deficit cognitivo.
Gli autori concludono che vi sono alcune evidenze che interventi multifattoriali possono ridurre il numero di cadute in ospedale e che l'uso di protettori d'anca riducono le fratture dell'anca nei pazienti ricoverati in case di riposo, mentre le prove sono insufficienti per altri tipi di intervento sia in ospedale che negli istituti per anziani.

Fonte:
Oliver D et al. Strategies to prevent falls and fractures in hospitals and care homes and effect of cognitive impairment: systematic review and meta-analyses. BMJ 2007 Jan 13; 334:82


Commento di Renato Rossi


Le cadute sono frequenti negli anziani, soprattutto in quelli ricoverati in case di riposo o in ospedale, e spesso si verificano in pazienti affetti da demenza o da deficit cognitivo. Le conclusioni della revisione sistematica recensita in questa pillola sono abbastanza sconfortanti: nelle case di riposo solo l'applicazione di protettori d'anca ha dimostrato di ridurre il numero delle fratture dell'anca mentre vari tipi di intervento, compresi quelli di miglioramento dell'ambiente in cui gli anziani vivono, non sembra essere di utilitą. Esistono invece evidenze che interventi multifattoriali sono in grado di ridurre le cadute negli anziani ricoverati in ospedale, anche se per la veritą questo non sembra portare nč ad una riduzione delle fratture nč del numero dei pazienti che cadono.
Diventa importante quindi valutare nel singolo paziente il "suo" rischio di caduta. Una recente revisione [1] suggerisce che per far questo č sufficiente prendere in considerazione due parametri: se vi č stata una caduta nell'anno precedente e se vi sono alterazioni dell'andatura e dell'equilibrio.


Referenze

1. Ganz DA et al. Will My Patient Fall? JAMA 2007 Jan 3; 297:77-86

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