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Folati e funzione cognitiva |
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Inserito il 25 settembre 2007 da admin. - neurologia - segnala a:
Supplementi di acido folico migliorano le funzioni cognitive in soggetti adulti-anziani con livelli elevati di omocisteinemia plasmatica.
E' noto che una bassa concentrazione di folati e l'iperomocisteinemia sono associati ad una cattiva performance cognitiva. Lo studio FACIT (Folic Acid and Carotid Intima-media Thickness) aveva arruolato 818 pazienti (età 50-70 anni) con iperomocisteinemia e livelli normali di B12 al baseline per essere trattati con acido folico (800 µg al giorno) o placebo per 3 anni. L'end-point primario dello studio era la valutazione della progressione della placca aterosclerotica a livello carotideo. Tuttavia era previsto anche un end-point secondario che consisteva nell'esame della performance cognitiva. Questa performance veniva valutata misurando la memoria, la velocità sensomotoria, la velocità di processare vari tipi di informazioni e la fluenza nel linguaggio. L'analisi è stata effettuata secondo l'intenzione a trattare. Le concentrazioni di acido folico aumentarono del 576% nel gruppo trattato mentre l'omocisteina plasmatica di ridusse del 26%. La memoria, la velocità di precessare le informazioni e la velocità sensitivomotoria erano significativamente migliori nel gruppo trattato rispetto al placebo, mentre non c'era differenza nella fludidità di linguaggio. Gli autori concludono che supplementi di acido folico somministrati per 3 anni migliorano le funzioni cognitive che tendono a ridursi con l'età.
Fonte:
Durga J et al. Effect of 3-year folic acid supplementation on cognitive function in older adults in the FACIT trial: a randomised, double blind, controlled trial. Lancet 2007 Jan 20; 369:208-216
Commento di Renato Rossi
Faremo bene a non farci troppo impressionare dai risultati di questo studio, anche se presentati da una rivista prestigiosa come il Lancet. Infatti va sottolineato che le misure di performance cognitiva valutate erano un end-point secondario dello studio, quindi qualsiasi conclusione, come abbiamo ormai ripetuto fino alla noia, andrebbe guardata con prudenza e considerata più che altro un'ipotesi da sottoporre al vaglio di un RCT appositamente disegnato. Inoltre bisogna notare che i pazienti venivano sottoposti anche ad un Mini-Mental State Examination (MMSE) sia a livello basale che alla fine del follow-up e non si notò alcuna differenza tra gruppo trattato e gruppo controllo. Rimane quindi da stabilire quanto influisca sul piano clinico il miglioramento di alcuni parametri cognitivi evidenziato dallo studio. Altri lavori sugli effetti dei supplementi di folati e di vitamine del gruppo B sul deterioramento congnitivo e sugli eventi cardiovascolari hanno dato in genere risultati negativi. Anche una recentissima revisione sistematica di 14 studi suggerisce che supplementi di vitamina B6, B12 e l'acido folico non hanno alcuna influenza sulla funzione cognitiva sia in soggetti con funzione normale o deficitaria [1]. Dell'argomento Pillole.org si è occupato in varie occasioni a cui rimandiamo [2,3,4,5,6].
Referenze
1. Balk EM et al. Vitamin B6, B12, and Folic Acid Supplementation and Cognitive Function A Systematic Review of Randomized Trials. Arch Intern Med. 2007 Jan 8;167:21-30. Vedi in: http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3063 2. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2609 3. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=1846 4. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2502 5. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2383 6. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2710
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