Si tratta di un trial multicentrico randomizzato sponsorizzato di confronto tra Verapamil e Diuretico o Betabloccante (CONVINCE trial). Sono stati reclutati più di 16,000 pazienti con ipertensione e 1 o più fattori di rischio per cardiopatia. Metà di essi fu trattata con Verapamil (180 mg/die), mentre i rimanenti furono trattati con Idroclorotiazide (12,5 mg/die) o atenololo (50 mg/die), secondo il giudizio del curante di maggior appropriatezza per il paziente in questione. Il follow-up previsto era di 5 anni, ma l’industria farmaceutica che sponsorizzava la ricerca interruppe la ricerca per “ragioni commerciali” dopo un follow-up medio di 3 anni. L’incidenza a 3 anni dell’end-poit combinato (infarto miocardio, ictus, o morte per causa cardiovascolare) non differì in modo significativo tra i 2 gruppi (4,9 nel gruppo verapamil contro 4,7 nel gruppo Idroclorotiazide/Atenololo). I pazienti trattati con Verapamil ebbero una probabilità significativamente maggiore di andare incontro a scompenso cardiaco (1.5% contro 1.2%) e di andare incontro a morte o ricovero per emorragia (1.4% contro 1%). La terapia dell’ipertensione iniziale con Verapamil non appare migliore di quella con Idroclorotiazide o Betabloccanti.