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Caso Welby: l'Ordine dei Medici di Cremona archivia |
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Inserito il 02 febbraio 2007 da admin. - professione - segnala a:
Archiviato dall'Ordine dei Medici di Cremona il procedemento contro il dr. Mario Riccio, il medico anestesista che "staccò la spina" a Piergiorgio Welby.
Con una decisione presa all'unanimità, dopo otto ore di discussione, la Commissione Disciplinare dell'Ordine dei Medici di Cremona ha archiviato il procedimento contro il dr. Mario Riccio. Secondo la Commissione non ci sono state violazioni del Codice Deontologico e non si è trattato di eutanasia. La Commissione si è richiamata, oltre che al Codice Deontologico, agli articoli 13 e 32 della Costituzione secondo i quali il paziente ha il diritto di scegliere le cure a cui sottoporsi e, se lo ritiene, anche di rifiutarle. Viene però sottolineato che il caso è stato oggetto di troppa spettacolarizzazione. Si rimane ancora in attesa delle decisioni della Magistratura che si baseranno sui risultati dell'autopsia eseguita su Piergiorgio Welby.
Fonte: La Repubblica, 2 febbraio 2007:6
Commento di Renato Rossi
E' probabile che questa decisione dell'Ordine dei Medici di Cremona venga criticata da chi ha visto nel caso di Piergiorgio Welby una vera e propria eutanasia più che un rispetto della libertà di cura del paziente. Anche questa testata aveva espresso pareri diversi [1], come è lecito che sia in un caso come questo, che viene a turbare le coscienze e le convinzioni morali di ognuno di noi. Il mio pensiero è che la decisione presa dall'Ordine dei Medici di Cremona sia importante perchè riconosce che l'ultima parola spetta al malato, che, se è in grado di intendere e volere, ha il diritto di rifiutare le cure, anche se questo potrebbe portare a conseguenze gravissime come il decesso. Direi che è l'affermazione ufficiale di un nuovo corso dell'etica medica, non più di tipo paternalistico ma caratterizzata da una vera e propria "alleanza" tra curante e paziente, la cui scelta finale va sempre rispettata. Rimaniamo in attesa delle decisioni della Magistratura che, in questo caso, si sta giustamente muovendo con molta prudenza. Se gli esami tossicologici dovessero dimostrare che i sedativi somministrati a Piergiorgio Welby sono serviti solo ad attenuare il dolore ma non a provocarne il decesso è verosimile che il procedimento venga archiviato. Nel frattempo è auspicabile che continui la discussione fra le forze politiche e si arrivi ad una legge ampiamente condivisa che regoli problematiche così complesse e delicate, con cui i moderni progressi della scienza ci costringono a confrontarci.
Bibliografia 1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3005
Nota Le opinioni del commentatore sono personali e non rispecchiano necessariamente il parere della Redazione.
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