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Paracetamolo ad alte dosi aumenta INR se sommnistrato assieme al warfarin |
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Inserito il 07 gennaio 2008 da admin. - cardiovascolare - segnala a:
Un RCT dimostra che il paracetamolo ad alte dosi, rispetto al placebo, aumenta significativamente l'INR in corso di terapia con warfarin.
Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare l’effetto complessivo dell’interazione tra paracetamolo e warfarin sull’INR e di indagare l’eventuale meccanismo responsabile dell’interazione. A tal fine, sono stati arruolati 20 pazienti in terapia cronica con warfarin assegnati per randomizzazione a ricevere 4 grammi/die di paracetamolo o placebo per 14 giorni. L’INR e l’attività dei fattori della coagulazione sono stati misurati alla prima somministrazione e nei giorni 2, 4, 7, 9, 11 e 14. L’INR medio aumentava rapidamente dopo l’inizio della terapia con paracetamolo ed era significativamente (p = 0.0002) aumentato nella prima settimana con paracetamolo rispetto al placebo. Il valore piu’ alto di INR raggiunto nel corso dello studio e’ stato in media di 3.45 ± 0.78 e 2.66 ± 0.73, rispettivamente, nel gruppo trattato con paracetamolo ed in quello con placebo. Tali valori corrispondevano ad un aumento massimo, rispetto ai valori basali, di 1.20 ± 0.62 con paracetamolo vs 0.37 ± 0.48 con placebo. Tale differenza era statisticamente significativa (p<0.001). Oltre all’aumento dell’INR, nel gruppo trattato con paracetamolo si verificavano delle riduzioni significative dei livelli ematici di tutti i fattori della coagulazione vitamina-K dipendenti (II, VII, IX e X). La co-somministrazione di paracetamolo era clinicamente ben tollerata. Si è verificato un evento avverso grave (ospedalizzazione per un blocco senoatriale), giudicato dai medici come non-farmaco correlato. In un paziente che manifestava anche diarrea è stato riscontrato un aumento delle transaminasi (ALT): da 22 ad 81 UI/L (range normale < 50 UI/L). Tuttavia, non si sono registrate complessivamente variazioni significative dei livelli di ALT ed AST durante la somministrazione di paracetamolo rispetto al placebo (rispettivamente 1.86 ± 14.36 vs - 3.18 ± 9.24 per le ALT e 4.15 ± 19,78 vs 0.41 ± 6.79 per le AST). La concentrazione di emoglobina, la conta cellulare, i livelli di fibrinogeno e la conta piastrinica non erano influenzate dalla somministrazione di paracetamolo. L’ipotesi più plausibile per spiegare l’interazione in vivo è che il paracetamolo (o i suoi metaboliti) interferisca con gli enzimi coinvolti con la sintesi dei fattori della coagulazione vitamina K dipendenti. Il paracetamolo a 4 g/die (una dose più alta di quella utilizzata nella pratica clinica) potenzia l’azione anticoagulante del warfarin.
Fonte:
Haematologica 2006; 91: 1621-7. A. Russo, M. A. Catania, G. Polimeni: http://www.farmacovigilanza.org
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