E' possibile prevedere la presenza di varici esofagee nei pazienti con cirrosi calcolando il rapporto piastrine/diametro splenico.
Alcuni ricercatori italiani hanno messo a punto un sistema incruento per prevedere la presenza o meno di varici esofagee nei pazienti con cirrosi, sfruttando il fatto che di solito le varici sono associate a splenomegalia e piastrinopenia. In pratica si tratta di fare il rapporto tra il numero di piastrine per mm3 e il diametro della milza in mm: un rapporto superiore a 909 sarebbe in grado di identificare i pazienti senza varici. Per testare il loro metodo gli autori lo hanno applicato a 218 pazienti con cirrosi; di questi il 54% aveva delle varici esofagee confermate grazie all'esame endoscopico. Il test ha dimostrato di avere una sensibilità del 92% ed una specificità del 67%. Il valore predittivo positivo (VPP) è risultato del 77% e il valore predittivo negativo dell'87%.
Fonte:
Giannini EG et al. Platelet count/spleen diameter ratio for the noninvasive diagnosis of esophageal varices: Results of a multicenter, prospective, validation study. American Journal of Gastroenterology 2006 Nov; 101:2511-9
Commento di Renato Rossi
In caso di cirrosi epatica è importante sapere se vi siano o meno varici gastro-esofagee visto che è possibile, in questi casi, instaurare una profilassi primaria delle emorragie con beta-bloccanti. Il test proposto dagli autori italiani ha il pregio della semplicità rispetto all'esame endoscopico, ma la sua utilità si ha soprattutto nel caso risulti negativo (rapporto piastrine/diametro splenico > 909) perchè allora la probabilità che, al contrario, ci siano varici è del 13% (VPN = 87%). Se invece il test risulta positivo la probabilità che in effetti ci siano varici è del 77% il che vuol dire che in circa un paziente su quattro con test positivo non ci sono varici. In ogni caso un test utile al medico pratico per un primo screening dei pazienti cirrotici.