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Medicine non convenzionali fuori dal Sistema Sanitario Nazionale
Inserito il 19 aprile 2007 da admin. - scienze_varie - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Le medicine alternative non devono essere equiparate alla medicina ufficiale e non devono entrare nel Sistema sanitario nazionale.

L'associazione "Galileo 2001", il "Gruppo 2003" e la Società italiana di medicina interna hanno sottoscritto un documento in cui si afferma che le medicine alternative non devono essere equiparate alla medicina ufficiale e non devono entrare nel Sistema sanitario nazionale e nella pratica clinica.

Il richiamo, sottoscritto da scienziati di fama internazionale tra cui Umberto Veronesi, Umberto Tirelli e Silvio Garattini, giunge in un momento particolare poiché otto disegni di legge sull'argomento sono al vaglio della Commissione Sanità e alla Commissione Affari sociali della Camera è in discussione un progetto di legge che sta valutando la possibilità di introdurre insegnamenti universitari per queste pratiche e di inserire "esperti di queste medicine" nel Consiglio Superiore di Sanità.
Anche il ministro della Salute ha preso una posizione favorevole all'insegnamento della medicina tradizionale cinese.

Alcune regioni, come la Toscana e l'Emilia già adesso garantiscono alcune pratiche alternative a carico del Sistema sanitario regionale ed il Piemonte ha inserito nel Piano socio-sanitario 2006-2010 iniziative atte a promuoverne la sperimentazione.

Una proposta di legge della Regione Emilia vuole far insegnare le medicine non convenzionali nelle università e farle esercitare solo da "esperti" che abbiano frequentato master specifici.

Questa proposta è stata redatta con il contributo della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dell'Emilia Romagna e deve essere presentata alle Camere. La proposta prevede che per poter esercitare le cosiddette medicine non convenzionali i medici debbano iscriversi ad un apposito registro presso gli Ordini e che a tale registro possano iscriversi solo medici che abbiano conseguito un master universitario o presso istituti accreditati presso il MdS. Le medicine non convenzionali riconosciute nella proposta di legge sono:
a) Medicina Omeopatica;
b) Medicina Omotossicologica;
c) Agopuntura;
d) Medicina Ayurvedica;
e) Medicina Tradizionale Cinese;
f) Fitoterapia;
g) Medicina Antroposofica;
h) Medicina Tradizionale Tibetana.
Rientra tra le MNC anche la Medicina Manuale, che comprende i seguenti
indirizzi terapeutici:
a) Osteopatia;
b) Chiropratica.
La formazione comprenderebbe un master ed il superamento di un esame finale di qualificazione composto da tre prove: scritta, orale e clinica; la durata minima del master per ogni disciplina è di almeno tre anni, per un totale complessivo di almeno cinquecento ore di lezione frontale di cui almeno 50 ore all'anno di pratica clinica certificata, con la partecipazione di almeno cinque docenti; il titolo di medico esperto in una o più discipline è rilasciato al termine della formazione ed a seguito del superamento dell'esame finale composto da tre prove: scritta, orale e clinica; al termine di ogni anno di corso l'ammissione all'anno successivo è subordinata al superamento di una prova scritta e orale; le università, statali e non statali, e gli istituti privati di formazione riconosciuti devono garantire lo svolgimento della formazione nel rispetto del Codice deontologico delle discipline di MNC; le Università, statali e non statali, e gli istituti privati di formazione riconosciuti che istituiscono i master nella scelta dei docenti devono avvalersi di medici con provata esperienza di insegnamento presso gli istituti privati di formazione nelle MNC accreditati ai sensi della presente legge. Possono altresì avvalersi di esperti stranieri, che documentino una comprovata esperienza nella materia e nell'insegnamento continuativo di almeno tre anni nel paese di origine. Vengono poi istituite commissioni e sottocommissioni ministeriali infarcite di medici cosiddetti esperti in medicine non convenzionali.

Fonti:

1) Corriere della Sera
2) http://www.galileo2001.it/materiali/convegno_18_4_2007.pdf
3) FNOMCeo

la proposta di legge: http://portale.fnomceo.it/Jcmsfnomceo/cmsfile/attach_2922.pdf


Commento di Luca Puccetti

L'appello degli estensori del position statement sopramenzionato giunge quanto mai opportuno. Se la proposta di legge sopramenzionata non fosse stata formulata dall'assemblea di una regione ci sarebbe veramente da scherzarci sopra. Ancor meno da scherzare allorquando realizziamo che la proposta è stata redatta con la collaborazione della Federazione emiliana degli Ordini. Quali sono le motivazioni addotte per avanzare questa proposta? In sintesi: le medicine non convenzionali sono popolari, ma anche i salassi erano molto in voga e poi sappiamo come è andata a finire. Non esiste alcuna convincente prova che le medicine non convenzionali producano un qualche effetto diverso dal placebo in studi controllati e randomizzati, di adeguata dimensione e qualità, su modelli di malattia con indicatori misurabili oggettivamente. I corifei delle medicine non convenzionali, o complementari che dir si voglia, sembrano non curarsi di ciò e vogliono addirittura obbligare chi le volesse praticare a frequentare un corso elevato a rango di master universitario, probabilmente costringendo le stesse Università ad istituire, speriamo almeno obtorto collo, corsi in cui si insegnerà la medicina tibetana, così i migranti troveranno le cure culturalmente confacenti, magari a carico di chi paga le tasse e che dovrà pagare due volte: la prima per la cosiddetta "cura non convenzionale" e la seconda per riparare ad eventuali guasti derivanti dall'omissione di atti "terapeutici" appropriati e tempestivi o conseguenti agli effetti avversi delle "terapie" praticate. Tralasciamo i costi per le partecipazioni alle innumerevoli commissioni e sottocommissioni, descritte nella proposta di legge, oltre che di esperti autoreferenziali delle medicine non convenzionali anche di improbabili esperti designati dall'ISS o di "docenti" universitari con esperienze almeno triennali in medicine non convenzionali. Siamo sicuri che all'ISS ed nelle Università non abbiano cose un tantino più serie da fare?

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