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Difficile prevedere la morte nei pazienti con neoplasia avanzata
Inserito il 02 maggio 2008 da admin. - oncologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Sembra che i medici non siano molto precisi nello stimare la prognosi in pazienti oncologici con malattia avanzata.



Spesso i familiari di pazienti con tumore (e talora il malato stesso) chiedono al medico curante quanto resti da vivere al loro congiunto. Questo è tanto più vero quanto più il paziente è grave e in stadio avanzato di malattia. Ma il medico è in grado di fare una previsione ragionevolmente corretta? Secondo uno studio sembra di no.
Il dr. Gripp, dell'università di Duesseldorf, si è dichiarato stupito del fatto di non riuscire a riconoscere tra i suoi pazienti quelli che sarebbero morti entro breve tempo.
Gli autori dello studio, che hanno esaminato 216 pazienti recentemente inviati ad una unità di radioterapia per cure palliative, riferiscono che i medici riescono a prevedere la morte (entro un mese, tra 1 e 6 mesi e oltre i 6 mesi) in una percentuale che va dal 54.9% al 62,7% dei curanti a seconda della loro specialità. Il 48-78% dei medici riteneva che sarebbero vissuti da 1 a 6 mesi pazienti che invece morirono entro un mese e addirittura il 17-23% dei sanitari aveva previsto una sopravvivenza superiore a 6 mesi.
Lo studio ha permesso di individuare alcuni fattori che influenzano negativamente la prognosi: metastasi cerebrali, uso di morfina, dispnea, leucocitosi, uno score della "Karnofsky performance" inferiore a 50. Questo score parte da un punteggio massimo di 100 (nessuna evidenza di malattia) per arrivare a 0 quando si verifica il decesso. Uno score di 50 per esempio indica un paziente che necessita spesso di assistenza e di frequenti visite mediche, uno di 40 indica un paziente non autosufficiente che richiede assistenza continua, uno di 30 indica grave non autosufficenza con necessità di ricovero, un punteggio di 20 significa necessità di un trattamento attivo di supporto.
Che cosa si può trarre da questo studio? In accordo con quanto concludono gli autori riteniamo che il medico non debba impegnarsi in prognosi troppo dettagliate considerando sia la possibilità elevata di errore sia le conseguenze psicologiche che tale comportamento potrebbe avere sul malato e sui familiari che lo assistono. E' preferibile insomma rimarcare che non si può essere estremamente precisi in questo tipo di previsioni perchè le variabili in gioco sono troppe: il medico non è onnisciente e non ha ancora la sfera magica che permette di vedere il futuro.

Renato Rossi


Referenze

Gripp S et al. Survival Prediction in Terminally Ill Cancer Patients by Clinical Estimates, Laboratory Tests, and Self-Rated Anxiety and Depression. J Clin Oncol 2007 Aug 1;25:3313-3320.



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