Il vaccino anti-epatite A conferisce la stessa protezione delle immunoglobuline specifiche a spoggetti sensibili esposti al virus dell'epatite A.
Dopo un' esposizione al virus dell'epatite A è prassi somministrare immunoglobuline specifiche entro 2 settimane al fine di prevenire l'infezione.
Scopo dello studio è valutare comparativamente l'efficiacia delle immunoglobuline vs quella del vaccino nella prevenzione dell'infezione da virus A.
Ai familiari ed a chi si prendeva cura di pazienti con epatite A in Almaty, Kazakhstan, sono stati randomizzati a ricevere entro 14 giorni una dose appropriata di immunoglobuline specifiche od una dose standard di vaccino anti-epatite A. L'outcome era l'insorgenza di epatite A sierologicamente confermata tra 15 e 56 giorni dopo l'esposizione.
Tra i 4524 contatti randomizzati 1414 (31%) erano suscettibile al virus A e 1090 idonei per l'analisi per-protocollo. Tra questi contatti, 568 hanno ricevuto il vaccino e 522 le immunoglobuline. La maggior parte di contatti erano bambini (età media, 12 anni), ed in maggioranza sono stati trattati la seconda settimana dopo l'esposizione (intervallo medio dopo l'esposizione 10 giorni ). Un'epatite A sintomatica è stata confermata in 25 contatti che avevano ricevuto il vaccino (4.4%) ed in 17 contatti che avevano ricevuto le immunoglobuline (3.3%) (relative risk, 1.35; 95% CI, da 0.70 a 2.67).
Gli autori concludono che sia il vaccino che le immunoglobuline forniscono una protezione di pari efficacia dopo un'esposizione al virus A in soggetti suscettibili. Naturalmente il vaccino ha il vantaggio di conferireuna protezione a lungo termine.