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Il TIA č un segnale di allarme per ictus precoce
Inserito il 05 luglio 2008 da admin. - neurologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Una revisione sistematica degli studi disponibili evidenzia che dopo un attacco ischemico cerebrale transitorio il rischio di ictus precoce č particolarmente elevato.


Questa revisione sistematica di studi osservazionali si č ripromessa di valutare il rischio di stroke a 2,30 e 90 giorni dopo un attacco ischemico cerebrale transitorio (TIA). La revisione, effettuata su vari database elettronici, ha permesso di ritrovare 51 studi e di selezionarne 11 per l'analisi. Il rischio di stroke dopo un TIA, calcolato con il modello "random effect", era di 3,5% a 2 giorni, 8,0% a 30 giorni e 9,2% dopo 90 giorni. Se si considerano solo gli studi in cui l'accertamento dell'outcome veniva effettuato attivamente, il rischio aumentava rispettivamente al 9,9% a 2 giorni, al 13,4% ad un mese e al 17,3% a tre mesi.
Gli autori concludono che il rischio di ictus, dopo un TIA, č molto elevato e precoce. La variabilitą delle percentuali di rischio ritrovate in studi precedenti si spiega con i diversi disegni metodologici degli studi stessi.


Fonte:

Wu CM et al. Early Risk of Stroke After Transient Ischemic Attack. A Systematic Review and Meta-analysis. Arch Intern Med. 2007 Dec 10/24;167(22):2417-2422.


Commento di Renato Rossi

Che il TIA fosse un campanello di allarme per ictus si sapeva gią tempo, anche se le percentuali rilevate dai vari studi differivano tra loro anche in maniera consistente. La ragione, ci dicono gli autori di questa revisione sistematica, deve essere cercata nel diverso disegno degli studi. Comunque il rischio evidenziato dagli studi nei quali l'ictus veniva cercato attivamente č molto elevato: entro tre mesi quasi un paziente su cinque che ha avuto un TIA andrą incontro ad un vero e proprio stroke. Ci sono studi che hanno mostrato come il rischio rimanga spesso sottovalutato e i pazienti poco indagati e sottotrattati. Sono noti anche i fattori che maggiormente condizonano la possibilitą di un ictus in futuro per questo tipo di pazienti [1]: l'etą (> 60 anni), la pressione arteriosa (> 140/90 mmHg), una emiparesi unilaterale, la durata dei sintomi (> 1 ora), la presenza di diabete.


Referenze

1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3086



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