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Chemioterapia nel cancro mammario non metastatico con recettori ormonali negativi
Inserito il 05 settembre 2008 da admin. - oncologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Nel cancro mammario a recettori ormonali negativi la polichemioterapia riduce le recidive, le morti specifiche e totali, mentre l'aggiunta di tamoxifene non porta ad ulteriori vantaggi.


In questa revisione sistematica con metanalisi della letteratura sono stati valutati 46 RCT per circa 6000 pazienti affette da cancro mammario non metastatico con pochi recettori per gli estrogeni. In questi studi veniva confrontata la chemioterapia rispetto alla non terapia adiuvante. Sono stati considerati inoltre altri 50 RCT per circa 14000 donne in cui veniva paragonata la chemioterapia adiuvante associata al tamoxifene alla sola chemioterapia.
La revisione ha dimostrato che la polichemioterapia riduce il rischio di recidiva, la mortalità specifica e la mortalità totale rispetto alla non terapia. L'aggiunta di tamoxifene non migliorava gli esiti rispetto alla sola chemioterapia. I benefici erano evidenti in tutte le classe di età. Per esempio per l'end-point mortalità totale nelle donne con meno di 50 anni si passava dal 33% al 25% e per quelle tra i 50 e i 69 anni dal 45% al 39%.
Gli autori concludono che nel cancro mammario non metastatico con pochi recettori ormonali la polichemioterapia adiuvante riduce il rischio di recidiva e di morte a 10 anni. Regimi chemioterapici futuri potrebbero portare a risultati ancora migliori.


Fonte:

Early Breast Cancer Trialists’ Collaborative Group (EBCTCG). Adjuvant chemotherapy in oestrogen-receptor-poor breast cancer: patient-level meta-analysis of randomised trials. Lancet 2008 Jan 5;371:29-40.



Commento di Renato Rossi

Nel cancro mammario con negatività per i recettori ormonali la terapia con tamoxifene o con i più moderni inibitori dell'aromatasi non viene praticamente effettuata proprio per la mancanza del substrato su cui questi farmaci dovrebbero agire. Viene, invece, di solito proposta una polichemioterapia adiuvante. La revsione sistematica della letteratura recensita in questa pillola ha considerato sia RCT in cui la polichemioterapia veniva paragonata con nessun trattamento sia quelli in cui ad essa veniva aggiunto tamoxifene. I risultati confermano la correttezza della prassi comune: la chemioterapia comporta sia una riduzione del rischio di recidiva di malattia che di morte specifica e da tutte le cause. Conferma anche l'inutilità dell'aggiunta del tamoxifene, che non porta a benefici ulteriori rispetto alla sola chemioterapia. Come fanno notare gli autori della revisione gli studi considerati erano datati a più di 10 anni per cui è probabile che le terapie che vengono usate attualmente possano essere ancora più efficaci nel migliorare la prognosi dei tumori mammari con recettori negativi.



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