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Un caso di tetano in un bambino piemontese non vaccinato |
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Inserito il 15 ottobre 2008 da admin. - infettivologia - segnala a:
Viene descritto il caso di un bambino che ha sviluppato tetano per decisione dei genitori di rifiutare il vaccino e per una non completa informazione e comprensione dei rischi.
A due mesi di età il bambino ha ricevuto la prima dose di un vaccino esavalente difterite-tetano-pertosse acellulare-epatite B-virus polio inattivato-Haemophilus influenzae B. Nei giorni successivi era più irritabile del solito e al settimo giorno ha sviluppato una dermatite atopica. I genitori si sono convinti che la dermatite fosse dovuta alla vaccinazione e che la somministrazione di ulteriori dosi di vaccino avrebbe rappresentato una minaccia per la salute del bambino. L’azienda sanitaria locale ha applicato la procedura standard per superare il loro rifiuto alla vaccinazione, ma i genitori non hanno cambiato idea ed hanno firmato una dichiarazione di “rifiuto della vaccinazione”. All’età di 34 mesi il bambino si è ferito su una porta di ferro con lieve lacerazione superficiale al pollice sinistro, che è stata pulita e bendata da un medico senza bisogno di ricovero. Secondo le raccomandazioni nazionali sulla gestione delle ferite a rischio di tetano, le persone non vaccinate o non completamente vaccinate in questi casi devono ricevere simultaneamente immunoglobuline per il tetano e una dose di vaccino. Tuttavia i genitori non hanno indicato la stato vaccinale del bambino, che perciò non ha ricevuto nessuna profilassi post esposizione. Due settimane dopo la ferita, il bambino è stato ricoverato in ospedale per disfagia, rigidità muscolare, opistotono e trisma. Gli esami di laboratorio, le indagini neuroradiologiche e un’elettromiografia hanno confermato la diagnosi di tetano. Il paziente è stato quindi trattato con immunoglobuline per il tetano, ceftriaxone, metronidazolo, midazolam, promazina, solfato di magnesio e fenobarbitale. È guarito ed è stato dimesso dopo 15 giorni di ricovero. Le vaccinazioni previste dal calendario nazionale, iniziate durante il ricovero in ospedale, sono state completate dopo la dimissione, senza alcun effetto avverso. Nella discussione gli autori sottolineano come, nei Paesi sviluppati, il rifiuto della vaccinazione sia il principale fattore di rischio per tetano fra i bambini. L’opera dei gruppi antivaccinali e lo spazio riservato dai media a persone e gruppi che si oppongono alle vaccinazioni ha portato ad un aumento delle preoccupazioni dei genitori riguardo alla sicurezza dei vaccini. Allo stesso tempo, dal momento che la vaccinazione universale ha prodotto un calo vertiginoso nell’incidenza delle malattie prevenibili con i vaccini, i genitori non sono a conoscenza degli effetti devastanti di poliomielite, difterite, tetano, morbillo e delle altre malattie prevenibili con i vaccini, e possono non essere in grado di valutare i veri rischi e benefici della vaccinazione.
Gli autori concludono che è importante che i professionisti sanitari informino correttamente i genitori su rischi e benefici dei vaccini, mettendo in evidenza che molte credenze sui rischi non sono basate su prove scientifiche e che evitare o rimandare la vaccinazione a causa di controindicazioni sbagliate può avere serie conseguenze. Il caso segnalato ne è la dimostrazione più evidente.
Fonte
1) Giovanetti F, Pellegrino A. A case of tetanus in a child whose parents refused immunisation – Piedmont Region, Italy, 2006. Eurosurveillance Weekly 2007;12 (6): E070621.2.
Contenuto gentilmente concesso da: Associazione Culturale Pediatri (ACP) - Centro per la Salute del Bambino/ONLUS CSB - Servizio di Epidemiologia, Direzione Scientifica, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste; tratto da: Newsletter pediatrica. Bollettino bimestrale- Aprile-Maggio 2007.
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