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Terapia ormonale associata a radioterapia nel cancro prostatico localmente avanzato |
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Inserito il 22 dicembre 2008 da admin. - urologia - segnala a:
La terapia ormonale associata alla radioterapia riduce la mortalità specifica e quella totale in pazienti con cancro prostatico localmente avanzato.
Questo studio è stato presentato in anteprima al 50° Meeting dell'American Society for Therapeutic Radiology and Oncology (Boston, settembre 2008). Durante la presentazione dello studio si è sottolineato che attualmente nel cancro prostatico localmente avanzato si prescrive di solito solo la terapia ormonale perchè si ritiene che il tumore sia, comunque, già diffuso. Questo atteggiamento pessimistico però dovrebbe cambiare alla luce dei risultati di questo RCT in cui sono stati reclutati 880 pazienti (età media 67 anni) con malattia in stadio T3. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a 3 mesi iniziali di terapia ormonale intensiva e successivamente un gruppo ha continuato con la terapia medica mentre ad un gruppo è stata aggiunta anche la radioterapia. Dopo un follow-up medio di 7,5 anni erano deceduti per cancro della prostata il 18% dei pazienti del gruppo terapia ormonale e l'8,5% del gruppo terapia ormonale + radioterapia. Inoltre la mortalità totale risultò essere del 30% nel primo gruppo e del 21,6% nel secondo (P = 0,004). La qualità di vita era lievemente peggiore nel gruppo radioterapia per la presenza di incontinenza urinaria (6% vs 3%) e disfunzione erettile (85% vs 72%).
Fonte:
Medscape Medical News. In: http://www.medscape.com/viewarticle/580927
Commento di Renato Rossi
Esistono poche evidenze per decidere quale sia la scelta terapeutica migliore nel cancro prostatico localizzato [1]. Nel cancro localmente avanzato di solito si propone la terapia ormonale, a cui qualcuno associa la radioterapia, pur in assenza, finora, di prove stringenti. Cominciano però ad essere pubblicati studi che suggeriscono l'opportunità di utilizzare, in queste forme, anche la terapia radiante oltre al trattamento medico [2]. Lo studio presentato in anteprima a Boston è, al momento, quello che ha arruolato il maggior numero di pazienti ed ha il follow-up più lungo. I risultati sembrano poco discutibili: la terapia combinata non solo riduce la mortalità specifica di circa il 50% in termini relativi, ma anche quella totale di più dell'8% in valori assoluti: bisogna trattare con terapia ormonale e radioterapia circa 12 pazienti per risparmiare un decesso rispetto alla sola terapia ormonale. Sembra un risultato decidamente da non sottovalutare al momento della scelta terapeutica.
Referenze
1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3862 2. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3754
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