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Emicrania associata a minor rischio di cancro mammario?
Inserito il 02 luglio 2009 da admin. - ginecologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Secondo uno studio osservazionale l'emicrania risulterebbe associata ad un minor rischio di sviluppare un cancro mammario con recettori ormonali positivi.



Gli autori di questo studio di tipo osservazionale sono partiti dalla constatazione che gli accessi emicranici sono associati ad una riduzione dei livelli di estrogeni e che vi è una relazione stretta tra estrogeni e cancro mammario. E' possibile quindi che le donne che soffrono di emicrania possano avere un ridotto rischio di tumore alla mammella. Sono stati quindi assemblati i dati di due studi di popolazione comprendenti 1199 casi di carcinoma mammario duttale, 739 di carcinoma lobulare e 1474 controlli. L'età delle partecipanti era compresa tra i 55 e i 79 anni.
L'analisi ha permesso di evidenziare che le donne che riferivano soffrire di emicrania avevano una riduzione del rischio di cancro mammario: per il cancro duttale OR 0,67 (0,54-0,82), per il cancro lobulare OR 0,68 (0,52-0,90). Tuttavia questa riduzione riguardava solo i tumori mammari con recettori ormonali positivi.
Gli autori concludono che un' anamnesi positiva per emicrania è associata ad una riduzione del rischio di cancro della mammella con recettori ormonali positivi. Tuttavia trattandosi del primo studio che suggerisce questo legame sono necessari ulteriori dati di conferma.


Fonte:

Mathes RW et al. Migraine in Postmenopausal Women and the Risk of Invasive Breast Cancer
Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2008 Nov 1;17:3116–22.


Commento di Renato Rossi

Come possono spiegarsi i risultati di questo lavoro? Come s'è visto gli autori offrono questa spiegazione: chi soffre di emicrania presenta livelli di estrogeni ridotti e questo potrebbe spiegare l'effetto protettivo. Così per esempio durante la gravidanza il livello di estrogeni rimane alto, soprattutto negli ultimi mesi, e la maggior parte delle donne emicraniche vede ridursi o sparire le crisi cefalalgiche.
Tuttavia l'associazione tra emicrania e ridotto rischio di sviluppare un cancro mammario ormono-dipendente potrebbe dipendere da molti altri fattori che lo studio di Mathes e collaboratori non ha preso in considerazione, per esempio fattori genetici, fattori ambientali, uso di determinati farmaci, fumo, abuso di alcolici, etc. Vi è da considerare poi che la raccolta dei dati prevedeva che la presenza o meno di emicrania fosse autoriferita dalle pazienti e questo può inficiare il risultati dello studio.
Appare perciò corretta la conclusione degli autori che sono necessarie ulteriori prove prima di accettare l'associazione evidenziata dal loro studio.
In ogni caso, per quaato interessanti possano essere questi risultati, sembra difficile per il momento vedere una loro applicazione nella pratica clinica.


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