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Non sempre la chemioterapia da' diritto all' indennita' di accompagnamento |
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Inserito il 23 luglio 2009 da admin. - medicina_legale - segnala a:
Le condizioni di legge, dice la Cassazione, vanno esaminate in modo rigoroso, soprattutto nel corso di ricovero (Cass. Sez. Lavoro Sent. n. 25569/2008)
Non sempre spetta l'indennitą di accompagnamento ai malati neoplastici in chemioterapia, anche se durante i ricoveri e i day hospital si trovano in condizioni difficili che li costringono ad essere sempre accompagnati da un familiare. La Cassazione ha infatti precisato il noto concetto che "la indennitą di accompagnamento spetta ai cittadini nei cui confronti sia stata accertata una inabilitą totale e che, in aggiunta, si trovino nella impossibilitą di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, bisognano di un'assistenza continua".
Ha precisato che "la indennitą di accompagnamento possa spettare anche in caso di ricovero in ospedale pubblico, nonostante la previsione contraria dell'articolo 1, comma 3, legge 11 febbraio 1980, n. 18, ma sempre che la parte interessata dimostri che le prestazioni assicurate dall'Ospedale medesimo non esauriscano tutte le forme di assistenza di cui il paziente necessita per la vita quotidiana". In caso soprattutto di ricovero ospedaliero o day hospital per trattamento chemioterapico, ha precisato la Corte che, per il riconoscimento di tale indennitą, "si deve esaminare caso per caso se esso comporti, per gli alti dosaggi e per i loro effetti sul singolo paziente, anche per il tempo limitato della terapia, le condizioni previste dall'art. 1 legge 11 febbraio 1980 n. 18". Daniele zamperini
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