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Ampliati i diritti dei disabili all' assistenza familiare
Inserito il 24 aprile 2010 da admin. - medicina_legale - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Il paziente affetto da grave disabilita' ha diritto all' assistenza da parte dei figli, che possono usufruire anch' essi del congedo parentale previsto dalla legge per altre categorie.
E' entrata in ballo addirittura la Corte Costituzionale per estendere ai figli il diritto ad assistere un malato grave o un soggetto gravemente handicappato.

Finora il diritto al congedo biennale retribuito (art. 42, D. lgs. 151/2001) era riconosciuto solo al coniuge o al genitore della persona con handicap grave; poteva aversi l' estensione di tale diritto a un fratello ma solo subordinatamente all'inabilità o al decesso dei genitori e accordata solo se tale fratello era convivente. Erano esclusi, da tale diritto, i figli conviventi. Nel caso di malati anziani, evidentemente, l' assistenza da parte dei figli era l' evenienza piu' comune, trattandosi spesso di soggetti rimasti soli. I figli conviventi, pur disponibili ad accudirli ne erano spesso impediti dalle esigenze lavorative non eludibili.


Recentemente ( sent. n. 19/2009) la Corte Costituzionale ha dichiarato "l'illegittimità costituzionale dell'art. 42, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità, a norma dell'art. 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53), nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto il figlio convivente, in assenza di altri soggetti idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave".

Questa complessa formula legale riconosce il diritto del figlio convivente con una persona cui sia stato riconosciuto lo stato di grave disabilita' qualora non vi siano altri parenti idonei ad assistere il malato, di usufruire del congedo parentale retribuito per un periodo continuativo o frazionato fino a due anni.

Il congedo dal lavoro può essere fruito una sola volta nell'arco dell'intera vita lavorativa del familiare che assiste il malato e tuttavia puo' rivestire una importanza fondamentale per l' assistenza, ad esempio, di un malato terminale.
Daniele Zamperini

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