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Ancora sulle statine in prevenzione primaria: è il turno della Cochrane |
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Inserito il 07 luglio 2011 da admin. - cardiovascolare - segnala a:
Secondo una revisione Cochrane non ci sarebbero evidenze sufficienti per consigliare un uso diffuso delle statine in prevenzione primaria.
Sono stati assemblati i dati di 14 trials per un totale di oltre 34.000 pazienti. La differenza rispetto ad altre meta analisi è che quella della Cochrane ha preso in esame solo studi nei quali la popolazione arruolata con precedenti eventi cardiovascolari rappresentava meno del 10% del campione. Secondo la revisione l'uso delle statine in prevenzione primaria riduce la mortalità totale del 17% (RR 0,03; 95%IC 0,73-0,95), gli eventi coronarici fatali e non fatali del 28% (RR 0,72; 0,65-0,79) e l'ictus fatale e non fatale del 22% (RR 0,78; 0,65-0,94). Secondo i revisori questi benefici non sono di importanza tale da giustificare un uso esteso delle statine in prevenzione primaria anche nei soggetti a basso rischio perchè il numero di soggetti che bisogna trattare per evitare un evento è molto alto (circa 1000 persone per un anno). Il trattamento è probabilmente giustificato per pazienti che hanno un rischio cardiovascolare a 10 anni superiore al 20%, anche se il rischio legato all'suo di questi farmaci per decenni non è noto. Comunque la revisione non ha evidenziato un aumento di effetti avversi gravi o di neoplasie. Gli autori concludono che è consigliabile cautela nella prescrizione delle statine in prevenzione primaria nei soggetti a basso rischio.
Fonte:
Taylor F, Ward K, Moore THM, et al. Statins for the primary prevention of cardiovascular disease.Cochrane Database Syst Rev 2011; 1 (CD004816).
Commento di Renato Rossi
Su questo specifico argomento Pillole.org si è già occupata di recente [1]. Ci sembra che quanto si argomentò in quell'occasione conservi la sua validità anche dopo quest'ultima recensione Cochrane: le statine sono farmaci utili non solo nei pazienti che hanno già avuto un evento cardiovascolare, ma anche in prevenzione primaria. Tuttavia i benefici maggiori si ottengono se si trattano pazienti ad alto rischio. Una riduzione degli eventi è probabilmente possibile anche nel basso rischio, tuttavia in questi casi il numero di soggetti da trattare diventa molto elevato ed il rapporto costi/benefici potrebbe essere sfavorevole. D'altra parte, come rilevano i revisori della Cochrane, anche se dall'analisi dei dati finora disponibili le statine si sono dimostrate sicure, gli effetti avversi legati ad un uso di decenni non sono noti. Per concludere: nei soggetti a basso rischio cardiovascolare la strategia di prima scelta è quella di consigliare e favorire uno stile di vita salubre [2].
Referenze
1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=5093 2. Heneghan C. Considerable uncertainty remains in the evidence for primary prevention of cardiovascular disease].Cochrane Libr 2011 January 19.
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