Terapia radiante aggiuntiva utile nel cancro della mammella
Inserito il 29 aprile 2002 da admin. - oncologia - segnala a:
Diversi studi hanno confermato finora l'utilità della radioterapia nella prevenzione della recidiva neoplastica nei pazienti trattati con chirurgia conservativa della mammella. Non era stato esaminato però finora in modo dettagliato nè il dosaggio ottimale della radiazione, nè l'efficacia di un eventuale frazionamento di tali dosi. I ricercatori hanno voluto perciò verificare l'utilità di un irraggiamento aggiuntivo della zona operata già sottoposta a radioterapia standard. La ricerca è stata condotta presso 31 centri di 9 paesi europei, e ha coinvolto oltre 5300 donne già operate di carcinoma della mammella con successiva radioterapia. La radioterapia era effettuata con dosi frazionate (50 gray di radiazioni su un periodo di 5 settimane). Il gruppo veniva poi diviso in due parti: uno veniva lasciato senza ulteriore trattamento, e l'altro veniva irradiato con una dose aggiuntiva di 16 gray di radiazioni suddivise in otto sedute. Dopo 5 anni di follow-up, i ricercatori hanno documentato come il gruppo di donne trattate con dose aggiuntiva di radiazioni avesse avuto un tasso di recidive di circa la metà rispetto al gruppo di controllo. Depurando i calcoli di tutti i fattori interferenti, si è visto che i risultati risultavano significativi nella fascia di età inferiore ai 40 anni; gli autori pongono indicazione all'irraggiamento addizionale per i pazienti di età inferiore ai 50 anni. Non è stata dimostrata però nessuna riduzione della frequenza delle metastasi a distanza e nei tassi generali di sopravvivenza. È necessario attendere controlli dopo una rivalutazione a maggior distanza di tempo.
Fonte: N.E.J.M. 2001;345:1378-1387 - da "Tempo Medico" 24 Gennaio 2002