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Probiotici per le infezioni acute ricorrenti delle alte vie respiratorie |
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Inserito il 15 gennaio 2012 da admin. - pneumologia - segnala a:
I probiotici sono risultati più efficaci del placebo nel ridurre il rischio di infezioni acute ricorrenti delle alte vie respiratorie.
In questa revisione sistematica della letteratura sono stati trovati 14 RCT, di cui solo 10 utili per la metanalisi ( per un totale di 3451 pazienti). I probiotici riducono le recidive di infezione delle alte vie respiratorie di almeno un episodio nel 42% e nel 47% di almeno tre episodi. I probiotici riducono anche l'uso di antibiotici, ma non la durata del singolo episodio. Gli effetti collaterali dei probiotici sono risultati di lieve entità, soprattutto di tipo gastrointestinale. Gli autori segnalano alcuni limiti della revisione sia perchè in alcuni sottogruppi era presente una notevole eterogeneità di risultati sia perchè non vi sono dati disponibili per i pazienti anziani.
Fonte:
Hao Q, Lu Z, Dong BR, et al. Probiotics for preventing acute upper respiratory tract infections. Cochrane Database Syst Rev. 2011 Sep 7;9:CD006895.
Commento di Renato Rossi
Le infezioni acute ricorrenti delle alte vie respiratorie sono molto frequenti nella popolazione pediatrica, anche se possono colpire ad ogni età soggetti predisposti. Spesso sono di tipo virale, tuttavia portano in molti casi alla prescrizione di antibiotici perchè il medico, talora pressato dalle richieste del paziente e/o poco aiutato dalla clinica, non vuol correre il rischio di non trattare una possibile infezione batterica. Non vi sono molti mezzi a disposizione per ridurre il rischio di ricorrenza. Il meccanismo d'azione dei probiotici non è ben definito: è probabile una qualche interazione sul sistema immunitario. Pur con le limitazioni sottolineate dagli autori, i probiotici possono rivelarsi un'arma utile, anche considerando che i loro effetti collaterali sono di solito di scarsa rilevanza clinica. Un dato interessante che deriva dalla revisione Cochrane è che l'uso dei probiotici comporta una riduzione nella prescrizione di antibiotici, fatto sicuramente positivo visto che il loro uso indiscriminato risulta essere una delle cause principali che porta alla selezione di batteri pluriresistenti. Uno svantaggio potrebbe essere il costo, che è a totale carico del paziente.
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