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Portarsi a casa gli avanzi del ristorante e’ un diritto
Inserito il 30 novembre 2014 da admin. - medicina_legale - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Il diritto alla cosiddetta "doggy bag", ovvero l'usanza di portare via dai tavoli di ristoranti e pizzerie il cibo avanzato per darlo al proprio cane (ma anche le portate e le bevande non consumate per assaporarle in un altro momento), e’ stato confermato. Sembrerebbe logico, trattandosi di cibi gia’ pagati, ma c’e’ voluta la Cassazione (Cass. V pen n. 29942/14)

Accolto il ricorso del cliente di un albergo condannato per il reato di ingiuria commesso nel corso di un diverbio con il gestore di un ristorante, originato dal divieto di asporto degli alimenti avanzati e dell’ acqua servita a tavola e rimasta inutilizzata

I fatti:
l’ utente di un albergo del Nord aveva rilasciato una intervista molto critica su un giornale locale, mettendo l’ accento su disservizi e sull’ imposizione di regole “pretestuose” quali il divieto di asportare i residui del cibo per costituire il c.d. "doggy bag", e riempire la propria borraccia dalla bottiglia servita a tavola

I gestori dell’ Hotel, ritenendosi diffamati, citavano il cliente per ingiuria e diffamazione.

Il Tribunale di primo grado condannava l’ infelice cliente per entrambi i reati.
La Corte d’ Appello, successivamente, lo assolveva dal reato di diffamazione (ritenendo che fosse stato esercitato un legittimo diritto di critica) ma confermava la condanna per ingiuria.

La Cassazione annullava anche questa condanna, considerando che la condotta ingiuriosa costituisse l'effettiva e immediata reazione ai disservizi subiti e "all'imposizione di regole (divieto di asportare i residui del cibo per costituire il c.d. "doggy bag", riempire la propria borraccia dalla bottiglia servita a tavola) non irragionevolmente ritenute pretestuose ed ingiuste dall'imputato".
Veniva percio’ riconosciuta l'esimente della provocazione, per aver agito "nello stato d'ira determinato dal fatto ingiusto altrui", e veniva anche affermato che il diritto alla doggy bag fa ormai parte "di regole comunemente accettate dalla civile convivenza".

Commento personale:
Gli Italiani devono essere effettivamente un popolo dall’ altissimo livello di litigiosita’, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che si arrivi addirittura alla Cassazione, dopo anni di processi di merito, per simili banalita’.
Il buon senso direbbe che uno, avendo pagato per una certa cosa, sia poi libero di farne cio’ che preferisce, ovviamente nel rispetto delle leggi fondamentali. Una cosa che in un ambiente meno formale poteva finire con un banale bisticcio e qualche salace commento, ha interessato addirittura tre gradi di giudizio.
Be’, prendiamone il lato positivo: se adesso qualche ristoratore storce il naso vedendoci portar via qualche avanzo, potremo ricordargli, guardandolo magari dall’ alto in basso, che “l’ ha stabilito la Cassazione”!

Daniele Zamperini

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