Stavolta la vicenda e' finita bene per l' evaso: il Tribunale ha assolto un uomo agli arresti domiciliari perche', essendosi esaurita la bombola del gas, si era spostato a casa del vicino per cucinare (Tribunale di Frosinone, settembre 2014).
Un uomo ristretto agli arresti domiciliari veniva giudicato per evasione sulla base di un controllo da parte di un agente di polizia che non lo aveva trovato in casa. L' imputato usciva dall'appartamento di un vicino riferendo di trovarsi li per mangiare in quanto era rimasto senza il gas per cucinare. Le circostanze dei fatti erano state poi confermate.
Il giudicante ritenne che la condotta dell'imputato pur potendo configurare in astratto il reato di evasione, mancasse delle caratteristiche di "offensività" data la "marcata temporaneità" dell' assenza; andava anche considerata la contiguità dei due appartamenti e la circostanza che in quello dell'imputato era effettivamente finito il gas per cucinare.
In conclusione a parere del giudice l'azione posta in essere dall'imputato era priva dell'elemento psicologico del reato perché i motivi che lo avevano spinto ad allontanarsi da casa erano legati unicamente alla necessità di cucinare al fine di sostentarsi e all'impossibilità di farlo a casa sua.
L'uomo veniva cosi' assolto perche' il fatto non sussiste.