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Un antidoto per i nuovi anticoagulanti orali
Inserito il 06 settembre 2015 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Sono in corso studi per determinare l'efficacia e la sicurezza di antidoti per i nuovi anticoagulanti orali.


Come si è visto in una pillola precedente [1] non esistono, al momento, antidoti per contrastare l'azione dei nuovi anticoagulanti orali (NAO).

In caso sia necessario contrastare l'anticoagulazione dei NAO si usano concentrati piastrinici, plasma fresco, acido tranexamico, concentrato di complesso protrombinico, fattore VII attivato, etc.
Si tratta però di presidi non specifici.

Due studi pubblicati quasi contemporaneamente hanno valutato l'efficacia dell'idarucizumab, un frammento di un anticorpo monoclonale che si lega al dabigatran con un legame ad alta affinità.

Nel primo studio [2], randomizzato e controllato contro placebo, sono stati arruolati 47 uomini sani trattati con dabigatran (220 mg x 2/die per 3 giorni più una dose finale al quarto giorno). Due ore dopo la dose finale i pazienti sono stati trattati con placebo oppure idarucizumab per via infusionale. Effetti avversi, tutti di tipo lieve, vennero riportati da sette partecipanti (tra cui uno randomizzato a placebo).
L'idarucizumab produsse una completa e immediata inibizione dell'azione anticoagulante del dabigatran valutata con vari parametri emocoagulativi (tempo parziale di protrombina attivata, tempo di trombina, ECT).

Nel secondo studio [3] è stata valutata l'efficacia dell'idarucizumab (5 mg per via intravenosa) in pazienti in trattamento con dabigatran che avevano una grave emorragia oppure che necessitavano di una procedura invasiva urgente.
Anche in questo caso l'inibizione dell'anticoagulazione è stata determinata con alcuni test di laboratorio (tempo di trombina diluita e ECT).
Lo studio ha interessato 90 pazienti. Si è visto che entro pochi minuti dall'infusione del frammento anticorpale si aveva una completa inibizione dell'attività anticoagulante del dabigatran.
Entro 72 ore dall'infusione si è registrato un evento trombotico in un paziente.


Se i risultati di questi lavori preliminari saranno confermati, sia in termini di efficacia che di sicurezza, possiamo dire che in futuro anche i nuovi anticoagulanti orali avranno il loro antidoto.



Renato Rossi



Bibliografia

1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=6043

2. Glund S et al. Safety, tolerability, and efficacy of idarucizumab for the reversal of the anticoagulant effect of dabigatran in healthy male volunteers: a randomised, placebo-controlled, double-blind phase 1 trial. Lancet. Pubblicato online il 15 giugno 2015.

3. Pollack CV et al. Idarucizumab for Dabigatran Reversal. N Engl J Med 2015 Aug 6;373:511-520.


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