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I farmaci per la disfunzione erettile non aumentano il rischio di cancro prostatico
Inserito il 06 novembre 2016 da admin. - urologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Un'analisi a posteriori dello studio REDUCE evidenzia che l'uso degli inibitori della fosfodiesterasi 5 non è associato ad un aumento del rischio di sviluppare un cancro prostatico.



Nello studio REDUCE (Reduction by Dutasteride of Prostate Cancer Events) furono arruolati soggetti considerati a rischio per cancro prostatico a causa della loro età (50-75 anni) oppure perchè avevano un livello elevato di PSA o ancora perchè erano stati sottoposti a biopsia prostatica a causa di un sospetto di neoplasia [1].

Lo studio dimostrò che la dutasteride (0,5 mg/die) per 4 anni riduce il rischio di tumore prostatico del 22,8% rispetto al placebo. Tuttavia questa riduzione si aveva solo per tumori con score di Gleason
Tuttavia questo potrebbe essere dovuto non ad un aumento dei nuovi casi di tumore di alto grado ma solo ad un bias di scoperta [2].

Vengono ora pubblicati nuovi dati dall'analisi del REDUCE [3] in cui l'attenzione è stata focalizzata sui pazienti arruolati nel trial che assumevano un inibitore della fosfodiesterasi 5 (PDE 5).

Il motivo che ha spinto i ricercatori ad effettuare questo studio è che vi sono pochi dati circa un'eventuale associazione (positiva o negativa) tra uso di inibitori della fosfodiesterasi 5 e il rischio di sviluppo di cancro prostatico.

L'analisi ha evidenziato che l'uso di questi farmaci non era associato ad un aumento del rischio di sviluppo di cancro prostatico di basso o di alto grado rispetto al non uso. Anzi l'uso degli inibitori della PDE 5 risultava associato ad una riduzione dell'incidenza di cancro prostatico che però non era statisticamente significativa.

Gli inibitori della fosfodiesterasi 5 sono ampiamente usati per il trattamento della disfunzione erettile. I risultati di questa analisi a posteriori dello studio REDUCE tranquillizzano medici e pazienti. Addirittuare questi farmaci potrebbero ridurre l'incidenza di cancro prostatico, tuttavia questo risultato va interpretato con cautela sia perchè non era significativo dal punto di vista statistico sia perchà lo studio originale non era stato disegnato per testare questa ipotesi: solo un nuovo RCT ad hoc con casistica e follow up adeguati potrebbe confermarla o confutarla.


Renato Rossi


Bibliografia

1. Pettaway CA. Effect of dutasteride on the risk of prostate cancer.
N Engl J Med. 2010;362:1192-202.

2. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=5270

3. Jamnagerwalla J et al.The Association between Phosphodiesterase Type 5 Inhibitors and Prostate Cancer: Results from the REDUCE Study. j Urol September 2016; 196: 715–720



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