Il trattamento con simvastatina di donne osteopeniche per un periodo di 12 settimane non ha alcun effetto sui marker del riassorbimento o della formazione ossea. È stato notato in vitro che nei roditori gli inibitori dell'idrossimetilglutaril coenzima A provoca un aumento dei processi di neoformazione ossea .Tuttavia gli studi epidemiologici sul rapporto tra uso di ipocolesterolemizzanti e densità minerale ossea e fratture sono fino ad oggi insufficienti. In questo studio sono state arruolate 24 donne osteopeniche ( diagnosticate con densitometria ad ultrasuoni).Le donne furono assegnate random a trattamento con placebo o con simvastatina alla dose di 20 o 40 mg per un periodo di 12 settimane.Al tempo 0 e a 6 e 12 settimane i ricercatori hanno misurato il profilo lipidico a digiuno a i markers biochimici di neoformazione ossea ( isoenzima osseo della fosfatasi alcalina) e del riassorbimento osseo(telopeptide N terminale e telopeptide C terminale del collagene di tipo1). Dopo 12 settimane di trattamento lo studio ha rilevato che i livelli di colesterolo plasmatici LDL sono scesi del 7% nelle donne che assumevano placebo, 39 percento per quelle che assumevano 20 mg di simvastatina, e 47 % per le donne che ne assumevano 40 mg. Al tempo 0 la concentrazione di markers ossei era simile in tutti e tre i gruppi di donne. I marcatori però non mostrarono modificazioni rispetto al tempo 0 né a 6 né a 12 settimane .Gli Autori concludono che il trattamento per 12 settimanecon simvastatina in donne osteopeniche per 12 settimane non influenza i markers di riassorbimento o di neoformazione ossea.