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Ricercatori imbroglioni (stavolta in Cina...) |
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Inserito il 12 novembre 2017 da admin. - professione - segnala a:
Capita che un ricercatore, per acquisire prestigio o denaro, falsifichi i risultati dei propri studi. Capita dappertutto, ricordiamo diversi esempi gia' pubblicati su prestigiose riviste; stavolta e' capitato in Cina, dove e' stata effettuata una "pesca all' ingrosso".
l sito della rivista Scienze ha riportato il caso di circa 400 ricercatori cinesi che, stando alle indagini effettuate delle autorita' locali, avrebbero falsificato i dati di 107 studi pubblicati e ora ritrattati. Il governo di Pechino (che come e' noto non ama molto le mezze misure) ha annunciato punizioni esemplari perche' con la loro cattiva condotta hanno danneggiato seriamente la reputazione scientifica del Paese. Alcuni di loro sono stati cacciati, almeno temporaneamente, dalle istituzioni collegate alle frodi, gli sono state annullate promozioni, onorificenze e borse di studio. Questo indirizzo rigoroso, e' stato annunciato, proseguira' allo scopo di estirpare le frodi nelle ricerche scientifiche.
Gli studi incriminati erano stati tutti pubblicati tra il 2012 e 2016 sulla stessa rivista, Tumor Biology. I controlli effettuati dagli editori avevano messo in evidenza una serie di meccanismi truffaldini: Uno degli imbrogli più 'comuni' era quello di permettere ai ricercatori che presentavano lo studio di nominare essi stessi gli esperti che poi li avrebbero esaminati e valutati. In alcuni casi facevano parte degli imbrogli dei recensori che, dietro compenso, scrivevano recensioni brillanti per fare accettare lo studio. In alcuni casi erano gli stessi autori dello studio a commettere la frode.
L' indagine ha presentato una tipologia molto articolata: in 80 casi si trattava di ricerche vere, ma 9 erano false e 12 erano state acquisite interamente dagli "autori" da terzi, piuo meno consapevoli; altri sei studi sono ancora oggetto di indagine.
Oltre 500 tra universitari e medici sono stati collegati ai 107 studi incriminati, 11 di loro sono stati riconosciuti innocenti, 24 sono sub iudice per insufficienza di prove, degli altri circa 170 sono stati ritenuti responsabili a vrio titolo di frode, circa 300, pur non avendopartecipato attivamente all'imbroglio, si erano tuttavia fatti figurare nell' elenco degli autori (vizietto piuttosto comune anche in occidente) senza aver realmente partecipato ne' aver verifificato la correttezza delle ricerche.
L' auspicio e' che tale accaduto non resti soltanto un fatto folcloristico limitato alla Cina ma che seri controlli vengano effettuati sempre ed ovunque, dati i risultati nefasti che possono conseguire a ricerche fasulle.
Daniele Zamperini
L' argomento delle informaziioni fasulle o tendenziose riportate su Internet anche da medici o ricercatori e' stato trattato piu' volte su questa testata. Si veda ad esempio:
- Quando le interpretazioni degli studi sono fuorvianti: www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=1047 - Perche' non possiamo fidarci delle linee- gida: www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=943 - La ricerca scientifica tra verita' e menzogna: www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=535
Su vaccini e autismo: www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=795
Sui manipolazioni o fraintendimenti delle statistiche: Si vedano i links riportati sotto, o si scarichi da essi il Manuale di Statistica di Clementino Stefanetti www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2641
www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=4360
www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=5441
www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=5796
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