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Artrite reumatoide: una rivisitazione - Parte prima
Inserito il 08 luglio 2018 da admin. - reumatologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Un aggiornamento sulla gestione del paziente con artrite reumatoide.


In questi ultimi anni il trattamento dell'artrite reumatoide ha subito importanti cambiamenti che rendono necessaria una breve messa a punto.

La malattia va sospetta quando sono presenti i segni e sintomi richiamati nel box sottostante.




Rigidità delle articolazioni che compare al mattino e dura per almeno un'ora

Gonfiore articolare

Interessamento articolare simmetrico

Dolore che compare conprimendo le articolazioni metatarsofalangee

Durata dei sintomi superiore alle sei settimane

Anamnesi familiare positiva per artrite infiammatoria

Positività del Fattore Reumatoide e/o degli anticorpi anticitrullina

Aumento delle VES o della PCR





Per il Medico di Medicina Generale sono importanti due concetti.

Il primo è la precocità della diagnosi. Ormai è chiaro che i migliori risultati in termini di controllo della malattia e riduzione degli esiti invalidanti si possono avere quando la diagnosi avviene il più precocemente possibile. La maggior efficacia delle terapia si ottiene se si interviene al massimo entro tre mesi dall'inizio dei sintomi.

Il secondo concetto è che la gestione del paziente con artrite reumatoide è complessa e richiede fin dall'inizio l'invio ad uno specialista che abbia esperienza e dimestichezza con il trattamento e il follow up della malattia.
Ovviamente, però, è importante anche l'opera del medico di Medicina Generale, soprattutto per il controllo periodico di eventuali effetti collaterali legati ai farmaci ma anche per il monitoraggio dell'efficacia del trattamento. Per questo è necessaria una stretta collaborazione con la figura del reumatologo di riferimento.

I farmaci utilizzati nel trattamento sono: gli antifiammatori non steroidei (che hanno un ruolo marginale per il controllo del dolore e della flogosi), gli steroidi e i farmaci che modificano l'evoluzione dell'artrite reumatoide (DMARDs = Disease-modifying antirheumatic drugs).

A loro volta i DMARDs sono classificati in:

1) csDMARDs (DMARDs sintetici convenzionali): metotrexato, leflunomide, sulfasalazina

2) bDMARDs (DMARDs biologici): anti tumour necrosis factor (adalimumab, certolizumab, etanercept, golimumab, infliximab), abatacept, rituximab, tocilizumab, clazakizumab, sarilumab, sirukumab

3) bsDMARDs (DMARDs biosimilari) e tsDMARDs (targeted synthetic DMARDS): tofacitinib, baricitinib.

Lo scopo del trattamento è di ottenere una remissione della malattia o almeno una riduzione della sua attività.

Segni prognostici sfavorevoli sono considerati: la presenza di autoanticorpi, erosioni ossee precoci, elevata attività infiammatoria, fallimento di due csDMARDs.

Nella seconda parte saranno riassunte le principali raccomandazioni delle linee guida EULAR
(European League Against Rheumatism).


Renato Rossi


Bibliografia


Smolen JS et al. EULAR recommendations for the management of rheumatoid arthritis with synthetic and biological disease-modifying antirheumatic drugs: 2016 update. Ann Rheum Dis 2017; 76: 960-977.






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