Il licenziamento del dipendente che abusa dei permessi previsti dalla legge 104/92 per l' assistenza a un disabile, e' legittimo, indipendentemente dall' esito di un eventuale procedimento penale ( Cass. 8209/2018).
Una dipendente ASL era stata licenziata a seguito di un procedimento disciplinare erogato per avere essa "abusivamente fruito del permesso ex lege n. 104/1992 e negato insistentemente l'abuso medesimo". La donna era stata assolta in sede penale ma il suo licenziamento era invece stato confermato, in primo e secondo grado, dai giudici civili.
La donna ricorreva in Cassazione ma il suo ricorso veniva respinto in quanto la Corte riteneva valide le motivazioni addotte dalle Corti civili di merito.
Infatti l'abuso del diritto addebitato alla donna deve ritenersi sussistente a prescindere dall' esistenza o meno di un reato e dall'assoluzione dalla stessa ottenuta in sede penale. La gravitą dell'abuso non deve neanche ritenersi scalfita "dall'apprezzamento della pregressa condotta lavorativa e dal contingente precario stato pischico".
Una condanna senza attenuanti, quindi. Che forse contribuira' a ridurre gli abusi che si commettono in questo settore.