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E' più pericolosa l'ipertensione sistolica o diastolica?
Inserito il 04 agosto 2019 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Un ampio studio osservazionale evidenzia che sia l'ipertensione sistolica che quella diastolica sono associate ad un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, anche se il rischio appare maggiore per l'ipertensione sistolica.


Nonostante decenni di ricerche non è ancora ben stabilito se sia più correlata ad eventi cardiovascolari l'ipertensione sistolica, quella diastolica o entrambe.

Partendo da queste considerazioni alcuni ricercatori hanno analizzato i dati di più di 1,3 milioni di soggetti iscritti al Kaiser Permanente Northern California (KPNC).
Gli autori hanno determinato un outcome composto da infarto miocardico, ictus ischemico ed emorragico in un periodo di otto anni.

Si è evidenziato che entrambi i tipi di ipertensione (sistolica e diastolica) costituiscono un rischio indipendente di esiti cardiovascolari.

Per esempio una pressione sistolica >/= 140 mmHg comportava un aumento del rischio del 18% mentre una pressione diastolica >/= 90 mmHg comportava un aumento del 6%.
Un risultato simile si è trovato se si usavano, come soglia per definire l'ipertensione, valori >/= 130/80 mmHg.

Un dato interessante, peraltro già noto, si è visto per la pressione diastolica: questa mostrava una curva a forma di "J", vale a dire che un aumento del rischio di eventi cardiovascolari avversi si aveva sia per valori troppo elevati che per valori troppo bassi.

L'aumento degli eventi osservato per valori troppo bassi di pressione diastolica, fanno notare gli autori, si verifica soprattutto quando sono associati valori di pressione sistolica elevati. Negli anziani soprattutto l'aumento della pressione differenziale (pressione sistolica elevata e diastolica bassa) indica un aumento della rigidità delle pareti arteriose e quindi del rischio di eventi cardiovascolari.


In conclusione: indipendentemente da quale soglia si usa per definire l'ipertensione, sia quella sistolica che quella diastolica sono associate ad un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, anche se il rischio maggiore si ha con l'ipertensione sistolica.

Lo studio suggerisce inoltre che il target di pressione arteriosa da raggiungere sia quello che prevede valori inferiori a 130/80 mmHg.
Vi è da notare tuttavia che la popolazione esaminata in questo studio osservazionale era generalmente sana, con una bassa prevalenza di coronaropatia. In quest' ultimi soggetti ed in altri con varie comorbilità (fragilità, età avanzata, malattie cerebrovascolari) un trattamento troppo aggressivo dell'ipertensione potrebbe accentuare l'effetto a curva "J" osservato per la pressione diastolica.


Renato Rossi


Bibliografia

1. Flint AC et al. Effect of Systolic and Diastolic Blood Pressure on Cardiovascular Outcomes. N Engl J Med 2019 Jul 18; 381:243-251.








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