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Idrossiclorochina per COVID-19: uno studio USA
Inserito il 15 maggio 2020 da admin. - infettivologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Uno studio osservazionale USA non ha evidenziato benefici dall'uso della idrossiclorochina nei pazienti con COVID-19.


In questo studio osservazionale sono stati valutati i dati di 1446 pazienti consecutivi ricoverati per COVID-19 e con saturazione di ossigeno in aria ambiente inferiore al 94% (dall'analisi sono stati esclusi 70 pazienti perchè deceduti, dimessi o intubati entro 24 ore dal ricovero).

Ne sono stati trattati con idrossiclorochina 811 (600 mgx2/die il primo giorno e successivamente 400 mg/die per 5 giorni in media).

L'endpoint primario valutato era composto da decesso o necessità di intubazione.
Non si è registrata nessuna differenza tra il gruppo trattato con idrossiclorochina e quello non trattato.

Purtroppo lo studio non è di tipo randomizzato e controllato, quindi ogni conclusione deve essere presa con cautela. Infatti gli autori sottolineano che il gruppo trattato con idrossiclorichina presentava, al baseline, una forma clinica più grave. Ovviamente sono stati messi in atto vari accorgimenti statistici, ampiamente accettati e validati, per correggere queste differenze, tuttavia non si può essere certi che siano stati corretti tutti i fattori di confondimento (solo la randomizzazione garantisce che i gruppi dello studio siano comparabili).
Non si può quindi escludere un bias di selezione che ha giocato a sfavore dell'idrossiclorochina.

Un editoriale [2] si dice deluso dal fatto che dopo mesi dall'inizio della pandemia non si abbiano ancora a disposizione evidenze forti derivanti da RCT su farmaci che sono ampiamente usati per trattare il coronavirus. Quando non ci sono evidenze, conclude l'editoriale, sarebbe un obbligo per tutti noi aiutare a realizzare questo tipo di studi.

Rimane da stabilire se l'idrossiclorochina possa avere un ruolo nel prevenire l'aggravamento in pazienti ambulatoriali affetti da una forma clinica iniziale non richiedente il ricovero. In questi casi si potrebbe usare un dosaggio ridotto per diminuire il rischio di effetti collaterali, soprattutto cardiaci (prolungamento del QT).
Questa ipotesi andrebbe ovviamente confermata da appositi RCT.


Renato Rossi


Bibliografia

1. Geleris J et al. Observational Study of Hydroxychloroquine in Hospitalized patients with COVID-19. N Engl J Med. Pubblicato online il 7 maggio 2020.

2. Rubin EJ et al. The Urgency of care during the COVID-19 Pandemic - Learning as We Go. N Engl J Med. Pubblicato online il 7 maggio 2020.





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