In questa seconda parte vengono riassunte altre raccomandazioni delle linee guida NIH.
In una pillola precedente abbiamo visto quali sono le raccomandazioni dei NIH americani circa la terapia antitrombotica nella COVID-19 [1].
Esamineremo ora in breve le raccomandazioni riguardanti altri trattamenti possibili [2].
PUr ammettendo che i dati sono ancora insufficienti il panel che ha redatto il documento consiglia di usare il remdesivir solo in soggetti con COVID-19 grave (ossigenazione inferiore o uguale a 94% in aria ambiente) che richiedano ossigenazione o ventilazione meccanica (non si consiglia il farmaco nei casi di forme lievi o moderate).
Non ci evidenze sufficienti sia pro che contro per la clorochina e la idrossiclorichina. Alte dosi di questi farmaci sono sconsigliate (a causa dei possibili effetti collaterali), così come viene sconsigliata l'associazione di questi farmaci con azitromicina (elevato rischio di effetti colalterali).
Il panel si esprime contro l'uso di lopinavir/ritonavir o altri inibitori delle proteasi HIV per dati negativi derivanti dai trials o per un profilo farmacodinamico sfavorevole.
Non ci sono dati pro o contro l'uso del plasma di convalescenti o di Immunoglobuline specifiche anti SARS-CoV-2. Si raccomanda di non usare immunoglobuline non specifiche per SARS-CoV-2.
Non ci sono dati pro o contro l'uso dei seguenti farmaci: anakinra, tocilizumab, sarilumab, siltuximab. Altri immunomodulanti (per esempio interferone) dovrebbero essere usati solo nel contesto di trials clinici.
Come si vede purtroppo la terapia della COVID-19 non ha ancora trovato un trattamento dimostratamente efficace e le raccomandazioni contenute nelle linee guida si basano su studi di piccole dimesnioni e su evidenze preliminari e incomplete. Esse potranno essere oggetto di una revisione futura dato il rapido divenire delle conoscenze.