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Coronavirus: linee guida canadesi
Inserito il 17 giugno 2020 da admin. - infettivologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Le linee guida canadesi sul trattamento della COVID-19 enfatizzano l'estrema incertezza che ancora regna sulla efficacia dei vari trattamenti proposti e sulla necessità di coinvolgere il paziente nell'iter decisionale.

Cominciano a comparire varie linee guida sul trattamento della COVID-19 e questa testata ha già sintetizzato quelle dei National Institutes of Health statunitensi [1].

Arrivano ora quelle canadesi, pubblicate dal Canadian Medical Association Journal [2].

Le evidenze che hanno permesso di emanare queste linee guida sono sia indirette (derivanti da studi sull'influenza, sulla SARS e sulla MERS) sia dirette (derivanti da studi sul SARS-CoV-2.
In quest'ultimo caso però le evidenze derivano soprattutto da studi di tipo osservazionale, mentre gli RCT hanno un numero di pazienti reclutati limitato e talora non sono rigorosi.

Pertanto le raccomandazioni che ne possono derivare sono, per forza di cose, deboli.

Tenuto conto di questo il panel raccomanda di usare i corticosteroidi nei pazienti con ARDS (Acute Respiratiry Distress Syndrome), ma questa raccomandazione deriva solo da studi non effettuati sulla COVID-19.

Il panel raccomanda invece di non usare steroidi (se non vi è una ARDS), plasma iperimmune e antivirali.

Infine le linee guida enfatizzano un aspetto spesso trascurato: molti pazienti, se correttamente informati sul fatto che esiste molta incertezza sulla efficacia di trattamenti proposti, possono rifiutare la terapia.

Secondo chi scrive queste linee guida, pur se possono apparire troppo rigide nelle loro raccomandazioni e troppo teoriche, sono perfettamente in linea con il metodo scientifico.

Ogni trattamento possiede degli effetti collaterali e usarlo quando non sono noti i reali benefici può risultare non solo inutile, ma dannoso (al di là delle buone intenzioni di chi lo propone).
Solo RCT di buona qualità potranno dire quale/i trattamento/i proposto/i per la COVID-19 sia/siano realmente utile/i.

Un ultimo aspetto non va dimenticato: l'importanza di coinvolgere il paziente. Se lo si inserirà in uno studio clinico randomizzato e controllato va da sè che si avrà un pieno consenso informato. Se invece il paziente non entrerà nel contesto di un RCT si potrà illustrargli le diverse possibilità terapeutiche proposte ma chiarendo, data l'incertezza, che l'effetto potrebbe essere utile, inutile o dannoso.


Renato Rossi


Bibliografia

1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=7397

2. Ye Z et al. Treatment of patients with nonsevere and severe coronavirus disease 2019:an evidence-based guideline. CMAJ. Pubblicato online il 29 aprile 2020.


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