Lo studio REDUCE-IT suggerisce che in pazienti ad altro rischio cardiovascolare con ipertrigliceridemia l'icosapent etile ad alte dosi riduce le rivascolarizzazioni coronariche.
Nello studio REDUCE-IT (The Reduction of Cardiovascular Events with Icosapent Ethyl - Intervention Trial) sono stati reclutati 8179 pazienti affetti da ipertrigliceridemia (135-499 mg/dL). I partecipanti avevano una malattia cardiovascolare oppure diabete tipo 2 più altri fattori di rischio ed erano trattati con statine. I valori di LDL erano compresi tra 41 e 100 mg/dL. Dopo randomizzazione sono stati trattati con placebo oppure icosapent etile (4 g/die). I risultati principali dello studio sono già stati pubblicati [1].
Vengono ora resi noti [2] i risultati su un endpoint particolare: la necessità di una prima rivascolarizzazione (9,2% nel gruppo icosapent e 13,3% nel gruppo controllo; NNT = 24 per un trattamento di 4,9 anni). L'icosapent ha ridotto anche le rivascolarizzazioni in totale, compresi i by-pass.
Va ricordato che l'endpoint principale dello studio comprendeva i decessi cardiovascolari, l'infarto miocardico, l'ictus e le rivascolarizzazioni coronariche.
Per una trattazione più completa dello studio si rimanda alla pillola relativa [1].
2. Peterson BE et al. Reduction in Revascularization With Icosapent Ethyl: Insight From REDUCE-It Revascularization Analyses. Circulation. Pubblicato il 5 novembre 2020.