La profilassi antibiotica riduce la frequenza delle riacutizzazioni nella BPCO moderata/grave.
La BPCO è caratterizzata da periodiche riacutizzazioni con tosse produttiva, febbre, aggravamento della dispnea.
Per valutare l'utilità della profilassi con antibiotici è stata efefttuata una revisione sistematica della letteratura con metanalisi [1]. Sono stati identificati RCT con una durata da 12 a 52 settimane. I pazienti arruolati soffrivano di una forma moderata o grave di BPCO ed avevano un'età compresa tra 64 e 73 anni.
Si è visto che i macrolidi riducono le riacutizzazioni del 33%, i chinolonici dell'11%. Incerta è risultata l'efficacia delle tetracicline.
La qualità di vita dei pazienti non sembra sia migliorata in modo significativo dalla profilassi antibiotica: solo i macrolidi portavano ad un miglioramento che però non è stato giudicato clinicamente significativo. Gli eventi avversi sono stati minori con il trattamento con macrolidi rispetto al placebo. La comparsa di resistenze batteriche è una preoccupazione legittima che però non ha potuto essere valutata da questa revisione.
Che dire?
La revisione suggerisce che la profilassi antibiotica con macrolidi o chinolonici può essere utile nel ridurre le riacutizzazioni nei pazienti con BPCO moderata o grave. Tuttavia, considerato il rischio di insorgenza di resistenze batteriche, ci sempbra ragionevole riservarne l'uso a pazienti che soffrono di riacutizzazioni frequetni e/o gravi. Gli autori calcolano che su mille pazienti trattati con profilassi antibiotica si abbia una riduzione di 49 eventi avversi gravi. Da ricordare che anche l'uso di uno steroide inalatorio si è dimostrato efficace nella riduzione delle riacutizzazioni.
Renato Rossi
Bibliografia
1. Mathioudakis JS et al. Prophylatic antibiotics for adults with chronic obstructive pulmonary disease: a network meta-analysis. Cochrane Daabase Syst Rev. 2021 Jan 15.