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La Famiglia ed il suo Medico- 2° parte-
Inserito il 28 marzo 2021 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



Nella precedente pillola, abbiamo evidenziato come un approccio osservativo e relazionale consenta al medico di cogliere la grande e preziosa quantità di informazioni che ogni famiglia può offrire e che noi possiamo utilizzare dapprima per comprendere e quindi per curare.(1)
In questa pillola proporremo una sintesi delle riflessioni che ci provengono dalla psicologia psicodinamica.

Come potremmo definire la Famiglia?
La famiglia è il locus nascendi dell'individuo, il luogo dove a poco a poco egli acquisisce la sua identità. Essa è anche il veicolo di trasmissione dei valori familiari, delle tradizione, dei mandati e delle deleghe: in sintesi è il luogo fondante l'individuo(2).
La famiglia è anche un contesto di apprendimento, attraverso l'esperienza, di processi cognitivi ma sopratutto emozionali ( la funzione materna di Winnicott.... )
ed è pure un contesto di contenimento della sofferenza psichica e somatica ; in essa si crea l'ambiente in cui si sviluppa la capacità di comunicazione, e pertanto la capacità di pensiero.
E’ molto importante individuare i ruoli reali all’interno del “sistema famiglia”:
qual’ è il ruolo reale della figura paterna, quale quello della madre, quale l’atteggiamento dei figli verso le due figure genitoriali?
Come avviene la comunicazione all’interno della famiglia? Quanto viene affidato alla parola e quanto ad altri mezzi comunicativi? Quali sentimenti sembrano circolare attraverso i vari membri della famiglia? Che tipo di relazioni sembrano essersi instaurate?(3).

I processi psichici basilari della famiglia: il contributo della psicologia psicodinamica

Meltzer e Harris definiscono otto importanti funzioni , che vengono trasmesse in ogni tipo di famiglia e che sono gli elementi strutturali che caratterizzeranno il modo di sentire, pensare ed agire del bambino, del giovane e quindi dell’adulto. Essi sono riordinabili secondo due più ampi gruppi(4): funzioni che generano crescita e sviluppo, e funzioni che generano blocco e patologia .
1° Gruppo. Funzioni “introiettive” che favoriscono una armoniosa crescita e mediante le quali i figli accolgono dentro di sé i sentimenti positivi che i genitori hanno manifestato loro:Generare Amore- Infondere Speranza-Contenere la sofferenza (depressiva e/o paranoide)- Imparare a pensare autonomamente.
2° Gruppo. Funzioni “proiettive” mediante le quali i genitori espellono verso i figli e questi successivamente verso gli altri i sentimenti aggressivi e negativi che hanno ricevuto:Suscitare Odio-Seminare Scoraggiamento e Disperazione-Trasmettere Angoscia Persecutoria-Creare confusione e menzogne.

E’ importante precisare che nella maggior parte delle famiglie “ patologiche” le funzioni negative e distruttive vengono inizialmente espresse quali meccanismi di difesa da traumi e sofferenze di vario genere e tipo e, dato che nel breve periodo comportano un beneficio per chi le esprime, divengono con il tempo una modalità costante, trasmessa anche ai figli, di rispondere alle difficoltà della vita.
La prima delle quattro funzioni introiettive formulate da questa teoria è quella di Generare amore. Secondo gli autori è proprio l’amore il fattore indispensabile per creare un clima di fiducia e di sicurezza che lega i membri di una famiglia e che li rende anche ragionevolmente dipendenti l’uno dall’altro.
La funzione contraria a quella di generare amore è la funzione proiettiva Suscitare odio. Questa funzione comporta, come si evince facilmente dal suo nome,un attacco ai legami d’amore presenti all’interno del gruppo, facendo leva sulla rivalità e sui sentimenti suscitati dalle frustrazioni. La tendenza che nasce da una famiglia regolata da questo tipo di funzione è, secondo gli autori, quella di trasformare il gruppo in una “banda” che si servirà di meccanismi quali minacce, ricompense strumental, seduzione per mantenere l’equilibrio al suo interno.
La seconda funzione introiettiva è quella di Infondere fiducia e speranza.
La speranza è la emozione che rende possibile che le forze costruttive prevalgano su quelle distruttive, sia per quanto riguarda l’individuo, che il gruppo.
È proprio la speranza di poter contare sulla vicinanza e sull’aiuto di un genitore o di un figlio che permette ai membri della famiglia di superare le difficoltà ed in particolare permette ai membri più fragili di acquisire quei sentimenti di fiducia nelle proprie capacità di affrontare la vita che ritrovano nei familiari più capaci e sicuri di sé. Una visione più ottimistica della vita sarà spesso la base di un successo.
La situazione opposta viene a verificarsi nel caso in cui all’interno di un gruppo prevalga la funzione proiettiva di Seminare disperazione..
Una famiglia permeata dall’odio e dalla disperazione si troverà a vivere in un clima avvelenato, e i suoi membri saranno indotti a mettere in atto una serie di operazioni difensive contro gli stessi familiari e contro tutte le persone significative della propria vita.
Un’altra fondamentale funzione che la famiglia è chiamata a svolgere è quella di Contenere la sofferenza psichica.
Gli autori affermano che la funzione di modulare e contenere la sofferenza psichica spetta solitamente ai genitori, ma può essere esercitata anche da uno dei figli.
La modulazione della sofferenza psichica è una condizione indispensabile perché i membri del nucleo familiare possano apprendere dalle loro esperienze e sviluppare una equilibrata capacità di pensiero.
Nel caso in cui questa funzione venga meno, potrebbe essere sostituita dal suo opposto, la funzione proiettiva chiamata Trasmettere ansia persecutoria.
In questo caso, secondo la teoria di Meltzer e Harris (1983), ci si imbatterà in una famiglia che ritiene di essere perseguitata da altri o semplicemente dal destino, ha sfiducia negli altri ed infine anche in sé stessa. Il clima di disperazione creato da questo tipo di funzione sarà tale da paralizzare la capacità di apprendimento, e quindi di crescita dei membri della famiglia stessa.
L’ultima, ma non per ordine di importanza, delle quattro funzioni introiettive analizzata da questa teoria è quella chiamata del Pensare ovvero quella funzione superiore grazie alla quale l’individuo è in grado di analizzare un problema e di ricercarne la soluzione più idonea, che spesso si basa su sacrifici temporanei in cambio di benefici futuri.
Secondo gli autori la funzione di pensare può essere svolta, per i bambini piccoli, sia dal genitore vero che da qualche altro membro della famiglia stessa.

La funzione di pensare può essere sostituita, all’opposto, da quella chiamata Creare fantasie bugie e confusione ; questa funzione nasce come un tentativo di affrontare i problemi non con un faticoso e prolungato impegno ma con “scorciatoie” basate sull’astuzia e sul mancato rispetto delle regole.
Secondo gli autori liberarsi da questa modalità, nel breve periodo comoda e gratificante, è una cosa molto difficile, e non bisogna quindi stupirsi se questa modalità di approccio ai problemi si radichi a volte profondamente in intere famiglie anche “benestanti”, con conseguenze a lungo termine decisamente negative.
In questi casi verrà infatti a crearsi un atmosfera di radicato egoismo e sfiducia negli altri che indurrà i membri della famiglia ad assumere atteggiamenti cinici nei confronti del valore della vita altrui, avvelenando così l’etica dell’intera famiglia.

In Sintesi potremmo dire che il medico entrando nella famiglia, osservando ed interagendo con tatto e cortesia senza esprimere giudizi né schierarsi con una delle forze in gioco, può cogliere anche i sentimenti che determinano i ruoli e le sorti dei componenti della famiglia: amore od odio, fiducia o disperazione, solidarietà o persecuzione, progettualità o confuse illusioni.


Continua nella prossima pillola…

Riccardo De Gobbi e Giampaolo Collecchia


Bibliografia
1) http:// http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=7589
2) Maurizio Salis: Seminario per medici di famiglia 2011
3) Marilena Morello: Prendersi cura. Il corpo e la mente parlano al medico di famiglia Borla Edit. Roma 2007
4) Meltzer D., Harris M: l ruolo educativo della famiglia. Un modello psicoanalitico dei processi di apprendimento. Centro Scientifico Ed Torino 1986

Per approfondire gli aspetti digitali dell’attività medica:
Collecchia G. De Gobbi R.: Intelligenza Artificiale e Medicina Digitale. Una guida critica. Il Pensiero Scientifico Ed. Roma 2020
http://pensiero.it/catalogo/libri/pubblico/intelligenza-artificiale-e-medicina-digitale




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