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La Famiglia e il suo Medico-3°ed ultima parte-
Inserito il 04 aprile 2021 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



Nella precedente pillole abbiamo evidenziato come un approccio osservativo e relazionale nei confronti delle famiglie consenta al medico di cogliere una considerevole quantità di informazioni utili a fini terapeutici ed abbiamo proposto in forma molto sintetica originali contributi che ci provengono dalla psicologia psicodinamica.
In questa ultima parte proponiamo altri contributi che ci provengono da altri originali approcci di ricerca sulla famiglia.

L’APPROCCIO SISTEMICO
Un approccio originale allo studio ed alla comprensione delle famiglie proviene dalla teoria generale dei sistemi, il cui assioma fondamentale è che ogni sistema vivente è caratterizzato da due funzioni fondamentali, apparentemente contraddittorie: la tendenza omeostatica e la capacità di trasformazione.
I sistemi che si mantengono vitali e ben funzionanti sono caratterizzati da un equilibrio dinamico e quindi mutevole nel tempo tra le due tendenze che interagendo costantemente garantiscono la sopravvivenza e la evoluzione del sistema.
Nei sistemi mal funzionanti non vi è equilibrio tra le due funzioni: se prevale nettamente quella omeostatica vi è rigidità e ripetizione compulsiva delle medesime soluzioni sempre più inappropriate, se prevale nettamente quella trasformatrice il sistema può disgregarsi o frantumarsi, talora lasciando spazio ad un nuovo sistema …(1)
Questo tipo di approccio, sviluppato in ambito antropologico e psicologico in particolare da Bateson e dalla Scuola di Palo Alto abbandona la visione meccanicistica dei fenomeni (causa-effetto) e la logica sillogistica basata sui principi di identità e di non contraddizione.
I membri della famiglia sono considerati elementi di un sistema che interagiscono reciprocamente: il comportamento di un membro influenza inevitabilmente il comportamento degli altri ma ne è a sua volta influenzato.
Si stabilisce in tal modo un circuito di interazioni in cui non ha più senso parlare di cause ed effetti ma piuttosto di configurazioni che sono i risultati di vari processi interattivi.
Lo studio dei sistemi e la sua applicazione alla famiglia
I principali contributi di Bateson (2) sono lo studio delle modalità di Comunicazione non verbale ( mimica, postura, prosodia ecc) e la introduzione del concetto di Meta-Informazione ( ovvero l’informazione sulla informazione) ed in particolar modo quello del concetto di Meta-Comunicazione.
La Comunicazione non Verbale è la base della comunicazioni tra uomini di lingue e culture differenti e verosimilmente anche tra uomini ed animali ed è il processo di invio di informazioni mediante qualsiasi canale che non utilizzi parole
La Meta-Informazione è quella modalità con la quale si forniscono informazioni utili a gestire una informazione semplice ( ad esempio “per montare l’apparecchio leggi le istruzioni fino in fondo,prepara il materiale e quindi inizia a montare ogni singola parte”)
La Meta-Comunicazione è una comunicazione che fa da cornice e conferisce ulteriore significato alla comunicazione semplice, rafforzando, indebolendo o rendendo ambiguo il messaggio verbale; vengono utilizzati tutti gli strumenti della comunicazione non verbale ed elementi del contesto spazio temporale: se ad esempio allorché facciamo entrare una persona nello studio mormorando un sintetico“ ‘ngiorno” guardando in un’altra direzione la persona può legittimamente pensare che non siamo interessati ai suoi problemi!
Il lavoro di Bateson fu sviluppato dal gruppo di Palo Alto che individuò nel contesto la matrice dei significati, descrisse le modalità logiche e analogiche di comunicazione, introdusse i concetti di relazione simmetriche e complementari individuando nelle loro perturbazioni la genesi di molte relazioni patologiche(3).
Il contesto è matrice di significati in quanto conferisce un senso ed una finalità completamente differenti a seconda delle situazioni ( es. “buon divertimento” indirizzato ad un amico ha un significato completamente diverso a seconda che questi stia andando al cinema con la fidanzata o ad una conferenza sulla fenomenologia dello spirito dell’odiato professore di filosofia…)
Le modalità logiche di comunicazione sono note e studiate da secoli, sono generalmente chiare ed univoche ma hanno significato limitato in ambito relazionale; le modalità analogiche si basano sulla similitudine e sulla metafora , sono ricche di significati e molto efficaci in ambito relazionale ma sono imprecise e si prestano ad ambiguità di interpretazioni e ad errori.
Le relazioni tra individui possono essere distinte in simmetriche, asimmetriche e complementari. Le relazioni simmetriche sono quelle nelle quali i membri si sentono e considerano in uno stato di parità pur con inevitabili fluttuazioni; in quelle asimmetriche uno dei soggetti è in qualche modo superiore e l’altro o gli altri sono inferiori, in quelle complementari vi è una evidente asimmetria nella relazione ma tutti i soggetti traggono un beneficio dalla relazione ( es. insegnanti-discenti).
Esempi di relazioni patologiche sono la escalation simmetrica ( si pensi alla “guerra fredda” USA-URSS) e la rigidità complementare ( si pensi a quei professori universitari che mantengono in un perenne stato di soggezione i propri collaboratori per non esserne superati e poi si lamentano della mancanza di iniziativa di questi..)
In Italia significativo è il contributo di Valeria Ugazio che sviluppa in maniera originale le acquisizioni degli studi antropologici e dei sistemi, partendo dall’assunto fondamentale che un cambiamento di un solo membro della famiglia modifica l’equilibrio di tutto il sistema e suscita reazioni positive o negative in tutti gli altri membri.
Ugazio ha in particolare approfondito lo studio dei mondi semantici familiari ovvero ambiti di significati originali, alimentati dalle emozioni e dai desideri condivisi dai vari membri, che costituiscono vere e proprie sub-culture familiari.
Ad esempio in alcune famiglie domina il modello semantico della ricchezza e del successo ed il mondo viene interpretato e vissuto nella polarità ricco-povero vincente-perdente , attività redditizia o inutile ecc.
In altre famiglie può dominare la semantica della paura per cui il mondo viene visto come possibile fonte di pericolo e di sventure e le altre persone vengono suddivise in minacciose o protettive.
Questi diversi modelli semantici caratterizzano l’identità delle famiglie ne condizionano lo sviluppo psicologico, le relazioni, il comportamento ed anche l’eventuale insorgenza di eventi psico-patologici ( nei due esempi citati: forme bipolari e forme fobico-ossessive. (4)

L’indagine Trans-generazionale delle famiglie
L’ indagine Trans-Generazionale
è stata proposta da vari studiosi per aiutare a comprendere meglio la sofferenza di persone nelle cui famiglie ( nonni ed antenati compresi) si siano verificati eventi traumatici significativi che molto spesso, con modalità non ancora ben conosciute, si ripercuotono non solo sui soggetti che hanno subito gli eventi ma anche in altri membri della famiglia e nei discendenti.
Sono stati segnalati fenomeni di indubbio interesse che val la pena di conoscere, sia pure per sommi capi, in quanto potrebbero influire sulla vita del soggetto generando sofferenza, malattia, infortuni(5).
Il Sentimento di Lealtà e Giustizia familiare
In molte famiglie si verificano prolungati episodi di sfruttamento, slealtà ed ingiustizia di alcuni membri nei confronti di altri.
Se non vi è compensazione nell’arco del tempo e se gli episodi di slealtà e di ingiustizia si sono prolungati nel tempo è probabile che si accumulino rancore ed aggressività che possono rivolgersi verso gli “ sfruttatori”, verso i figli di questi o verso sé stessi ( la vittima non ha il coraggio di reagire oppure non può reagire ed ha tentato di scordare quanto è accaduto ma i sentimenti ostili peggiorano la sua propria vita e talora quella dei figli …)(6)
Il problema del fantasma e della cripta
In alcune famiglie vi è un segreto inconfessabile, spesso ignoto anche a parte dei componenti, ma non per questo inattivo ( di qui la denominazione di “fantasma”). Esso è gelosamente custodito nella memoria di poche persone e/o in documenti nascosti ( la “cripta”).
Si può trattare di un comportamento socialmente inaccettabile o giudicato tale ( atti di delinquenza,droga, violenza, malattie sessuali ma anche malattie mentali, atti sessuali all’interno dei membri della famiglia). Talora gli atti non appaiono gravi al medico ma lo sono per i componenti della famiglia.
Molto spesso il fantasma, anche se nascosto nella cripta svolge una funzione patologica sull’intera famiglia e su gran parte dei membri. (7)
Il problema dei Figli Sostitutivi
E’ un problema che riguarda anzitutto i pediatri ma che può condizionare pesantemente tutta una vita di un individuo.
Si tratta dei figli che nascono poco dopo la morte di un fratellino-sorellina, quando i genitori ancora non hanno elaborato il lutto e vedono nel bambino lo strumento per ricordare e rendere giustizia al morto. Le tragiche conseguenze di questo atteggiamento genitoriale sono evidenti nella vita di Vincent Van Gogh; anche Salvador Dalì subì il medesimo trattamento e come reazione abbracciò l’ ideale di vita che conosciamo …
I Romanzi e Miti Familiari
In alcune famiglie viene via via costruita, e tacitamente condivisa tra i componenti , una storia che caratterizza la famiglia e le attribuisce una peculiare identità.
La storia ha sempre una base reale cui sono sovrapposte fantasie e deformazioni in parte volontarie in parte inconsapevoli: la storia diviene Romanzo o Mito e fornisce interessanti spunti per ricostruire le dinamiche familiari che si sono sviluppate nel corso delle generazioni. Il romanzo è una fantasia che fa piacere a tutti i membri della famiglia ma è riconosciuta frutto della immaginazione.
Il Mito familiare esprime convinzioni condivise concernenti i membri della famiglia ( tanto i viventi che i defunti), ed i loro rapporti, non è riconosciuto come immaginario e può avere conseguenze negative su vari famigliari.
I Miti familiari prescrivono ruoli ed attribuzioni ai vari membri, che li accettano e li interiorizzano come elementi fondanti la famiglia e necessari per garantirne la sopravvivenza: essi costituiscono una rete avvolgente che talora protegge e valorizza,talaltra imprigiona i membri della famiglia che debbono il più delle volte accettare il ruolo ed il copione che la tradizione familiare prevede per loro.
Essi comportano spesso rituali che vengono riprodotti e trasmessi da una generazione all’altra fintanto che alcuni membri non li rifiutano apertamente mettendo in crisi il delicato equilibrio creatosi in decenni di convivenza.(8)
La crisi dei miti e dei rituali familiari coincide con la crisi della famiglia …
Esiste dunque la famiglia normale ?
1)Una famiglia “normale” o comunque non eccessivamente conflittuale è una famiglia che propone i contenuti antropologici, ideologici e socio-culturali che derivano dalle famiglie e dai gruppi di origine ma che crea anche le condizioni, cioè il contesto spazio-temporale nel quale questi contenuti possano essere elaborati, modificati ed eventualmente sostituiti da altri contenuti.
2) Sul piano della attività pratica chi lavora con le famiglie deve tenere presenti le credenze della famiglia cioè l’influsso antropologico ed ideologico: ad esempio è necessario confrontarsi con le opinioni e le rappresentazioni mentali di un nucleo familiare sulla malattia e la morte nonché sulla efficacia della medicina.
3) Nell’ambito dei disturbi e della sofferenza psichica è essenziale conoscere quale spazio la famiglia riservi alla psiche e quali siano gli atteggiamenti della famiglia nei confronti di chi soffre di disturbi psichici così come nei confronti di chi li cura.
4) E’ esperienza diffusa tra i medici di famiglia come i figli di genitori che lasciano poco spazio alle problematiche psichiche tenda più facilmente a somatizzare: genitori molto concreti ed efficienti educano i figli alla efficienza ed alla concretezza ma non forniscono loro gli strumenti per gestire la sofferenza psicologica.
5) Quando la famiglia è carente sotto questi aspetti, quando l’ambito familiare, seppure saturo di benessere materiale e di giustificazioni culturali non accetta questi spazi aperti alla discussione ed alla rielaborazione, verranno perpetuati modelli di pensiero e modalità relazionali che impediranno all’individuo di procedere alla costruzione della propria personalità.
6) L’individuo si troverà allora a ripetere più o meno consapevolmente modelli di pensiero e di relazione acquisiti passivamente nella famiglia: avvertirà spesso un senso di sofferenza e di disagio che talora si esprimerà con sintomi psicopatologici talaltra con sintomi di disfunzione di organi e/o apparati.


Riccardo De Gobbi e Giampaolo Collecchia


Bibliografia

1) Ludvig Von Bertalanffy : Teoria generale dei sistemi Mondadori ed Milano 2004
2) Bateson Gregory.: Verso una ecologia della mente Adelphi Ed Milano 1976
3) Watzlawick P. Beavin J. Jackson D.: Pragmatica della comunicazione umana Astrolabio Ed Roma 1971]
4) Ugazio V.: Storie permesse Storie proibite. Polarità semantiche familiari e psicopatologie Bollati Boringhieri Ed Torino 2012]
5) Schutzenberger A. : La Sindrome degli antenati Di Renzo Ed. Roma 2004
6) Boszormenyi-Nagy I.: “ Lealtà invisibili:la reciprocità nella terapia familiare intergenerazionale. Astrolabio Ed. Roma 1988]
7) Abraham N Torok M.: La scorza ed il nocciolo Borla Ed. Roma 1993

Per approfondire gli aspetti digitali dell’attività medica:
Collecchia G. De Gobbi R.: Intelligenza Artificiale e Medicina Digitale. Una guida critica. Il Pensiero Scientifico Ed. Roma 2020
http://pensiero.it/catalogo/libri/pubblico/intelligenza-artificiale-e-medicina-digitale




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