Circa il 75% dei casi di infarto miocadico acuto si manifestano in soggetti di eta' superiore ai 70 anni, e questo gruppo di malati riceve spesso una terapia più blanda rispetto a quella utilizzata da pazienti più giovani. Un gruppo di 1225 cardiopatici anziani ricoverati nel periodo compreso fra il 1998 e il 1994 al Newham General Hospital e' stato seguito dal gruppo del dott. K.Barakat del London Chest Hospital, che ha valutato le caratteristiche del trattamento terapeutico. E' stato confermata l' abitudine ad una terapia piu' blanda: in questo gruppo l’uso di farmaci trombolitici e di beta-bloccanti è risultato significativamente inferiore rispetto a quanto usato nei pazienti di età più giovane. La presenza di insufficienza ventricolare sinistra e' stata il fattore maggiormente predittivo di mortalità entro un anno dall’evento. In assenza di questa, invece, la sopravvivenza dei pazienti con oltre 70 anni di età è risultata migliore di quella di persone più giovani il cui esordio clinico era caratterizzato dallo scompenso. L’età non deve costituire una controindicazione alla terapia massimale in caso di infarto miocardico. (Lancet 1999;353:955-9)