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UNA NUOVA MODESTISSIMA PROPOSTA…
Inserito il 27 maggio 2023 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Dati gli insufficienti risultati ottenibili con la tecnica del dott. J. Swift, riportiamo ora la modesta proposta dell’altro nostro consulente speciale, il dott. Enobarbo, che ci illustra, con una linea di ragionamento lineare e inconfutabile come risolvere, concretamente, i problemi alimentari, energetici e climatici che ci affliggono..

PREMESSE
In questi ultimi decenni il mondo si e’ rivelato teatro di profonde e terribili crisi, tali da convolgere l’ intero genere umano: climatica, alimentare, energetica, economica.

La crisi climatica ed energetica

La fine della “piccola era glaciale” sta portando ad uno sconvolgimento del clima rispetto a quanto finora osservato, con aumento delle temperature media e di conseguenza lo scioglimento dei ghiacciai, l’ aumento dei livelli marini e l’ inondazione inevitabile di una gran parte delle terre emerse con prevedibilissima scomparsa di innumerevoli territori insulari o costieri e conseguenti migrazioni verso i territori piu’ interni.
Tale crisi e’ accentuata dall’ inquinamento atmosferico antropico: gia’ diversi decenni fa si era calcolato che l’ emissione di metano da parte degli allevamenti intensivi dei bovini contribuiva pesantemente all’ incremento del metano atmosferico e della CO2 con ripercussioni sul clima addirittura maggiore (almeno all’ epoca) rispetto alle ulteriori emissioni industriali e degli autoveicoli.

La crisi alimentare

In conseguenza a quanto esposto sopra vaste aree della Terra sono (o verranno a breve) afflitte da insuperabili carestie alimentari che spingono inevitabilmente le popolazioni a migrazioni massicce e infrenabili verso i territori ancora fertili, che pero’ si comprimono sempre piu’ verso le regioni polari.

Tutto cio’ e’ causato o quanto meno accentuato dalla evoluzione antropica: la popolazione e’ attualmente di circa 8 miliardi di anime, mentre circa un secolo fa ammontava a poco piu’ di un miliardo, pochi decenni fa si arrivava a quattro miliardi rispetto agli attuali 8.

Ben si comprende come tale sovrappopolazione abbia comportato un aumento parallelo dell’ inquinamento, delle necessita’ alimentari, del disboscamento (con enorme aumento dei territori coltivati e delle indispensabili inquinanti tecniche agricole intensive), l’ incremento esponenziale degli allevamenti a scopo alimentare.

Alla fine tutto si riduce al problema di base, quello della sovrappopolazione!
La Natura non si sta dimostrando abbastanza efficace: le carestie, le epidemie e gli altri meccanismi biologici si stanno dimostrando di temporanea e limitata efficacia, talvolta addirittura controproducenti, non tali da risolvere il problema alla radice.

Cio’ ha fatto si’ che situazioni che un secolo fa non erano neppure immaginabili siano diventati talmente pressanti da costituire un vero problema per la sopravvivenza. L’Umanita’si trova come i batteri coltivati in una piastra di Petri, che finiscono per morire tutti perche’ carenti di alimentazione e avvelenati dai propri escrementi.

Mi permetto percio’ di riproporre la soluzione da me indicata tempo fa, ancora in grado di risolvere il problema alla radice:
Organizzare, nel bene superiore della specie, la “cessazione” programmata dei singoli individui arrivati al termine della loro utilita’.

L’ irruenza giovanile mi indusse un tempo a indicare tale termine all’ eta’ di 50 anni; ora, visti i progressi della medicina possiamo posporlo sperimentalmente ai 60 anni, termine dell’ eta’ produttiva e attuale inizio di quel dissanguamento finanziario sociale costituito dalle pensioni.

Non c’e’ infatti chi non veda i benefici economici di tale procedimento. Si eviterebbero sanguinose e indiscriminate stragi belliche, l’ enorme quantita’ di prodotti proteici che ne deriverebbero consentirebbe una migliore concimazione dei campi e, con opportuni trattamenti, un arricchimento delle mense, anche le piu’ povere.

Un miliardo di esseri umani, tutti giovani e in salute, potrebbe vivere in condizione enormemente piu’ agevoli rispetto alle attuali.

Fiducioso che le menti piu’ giovani e lungimiranti sappiano superare le resistenze di quegli inutili residui anziani che si aggrappano (invano, spero) ai privilegi assurdamente conquistati.

Prof. Lucio Domizio Enobarbo
( Nerone, per gli amici)

Riferimenti sull’ argomento:
- La modesta proposta di Jonathan Swift :
https://www.unite.it/UniTE/Engine/RAServeFile.php/f/File_Prof/ESPOSITO_2906/II_Reading_SWIFT,_Una_modesta_proposta.pdf

- L’ ancor piu’ modesta proposta di Daniele Zamperini (2004): http://www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=310

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