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La classificazione delle malattie reumatiche
Inserito il 24 settembre 2023 da admin. - reumatologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Uno sguardo d'insieme sulla classificazione delle malattie reumatiche.


È possibile classificare le malattie reumatiche in varie maniere. Quella qui riportata è solo una delle tante, limitata peraltro alle pa-tologie più frequenti e che un medico pratico ha più probabilità di incontrare.

 Malattie reumatiche su base infiammatoria
Queste forme comprendono essenzialmente l’artrite reumatoide e le forme correlate, l’artrite idiopatica giovanile, le spondiloartriti e la polimialgia reumatica. Le spondiloartriti (denominate anche spondi-loentesoartriti per il frequente interessamento delle strutture periar-ticolari come tendini e legamenti) sono suddivise in forme prevalen-temente assiali e forme non assiali (a interessamento soprattutto pe-riferico).

 Malattie del connettivo
Comprendono il lupus eritematoso sistemico, quello neonatale e quello farmaco-indotto, la sindrome di Sjögren, la sclerosi sistemica, le connettiviti miste, la connettivite indifferenziata, le miopatie infiammatorie idiopatiche (per esempio dermatomiosite e polimiosite), la sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi.

 Vasculiti
In questo gruppo sono comprese l’arterite gigantocellulare, la po-liarterite nodosa, la malattia di Kawasaki, l’arterite di Takayasu, la granulomatosi con poliangioite, la granulomatosi eosinofila con po-liangioite, la vasculite associata alle crioglobuline, la malattia di Behçet e la vasculite da immunoglobulina A (nota anche come sin-drome di Schönlein-Henoch).

 Artriti infettive e post-infettive
Vi figurano, tra le altre, le artriti settiche, la malattia di Lyme e la febbre reumatica.

 Malattie degenerative dell’osso e delle articolazioni
In questo gruppo si possono comprendere la gotta e le altre artropa-tie da microcristalli, l’artrosi e l’osteoporosi. Anche l’osteomalacia, le displasie ossee (per esempio la malattia di Paget), le neoplasie os-see, l’osteonecrosi asettica possono rientrare in questo gruppo.

 Malattie extra-articolari (dei tessuti molli)
Sono malattie frequenti, sia diffuse (fibromialgia) che localizzate (tendiniti, borsiti, fasciti).

 Altre
Vi figura una vasta serie di malattie tra cui malattie emato-logiche (mielodisplasie, malattie linfoproliferative, mieloma, artrite emofilica), sarcoidosi, amiloidosi, malattie gastro-intestinali (morbo di Crohn, colite ulcerosa, celiachia), la sindrome regionale dolorosa complessa, l’eritema nodoso, l’osteomielite.

Già questa classificazione, pur semplificata, dimostra come talora sia estremamente difficile (qualche volta anche per il medico specialista) inquadrare correttamente un paziente che si presenta con una sin-tomatologia di tipo muscolo-scheletrico essendo molte le ipotesi possibili. Rispetto al passato la reumatologia è diventata una branca che si occupa di patologie sempre più numerose e di nuova conce-zione. Se da una parte questa evoluzione ha permesso una gestione più efficace del paziente, dall’altra ha complicato il compito del medico, tanto più se non reumatologo.
L’internista e il medico di medicina generale, infatti, dovendosi occupare di svariate malattie, possono non aver avuto il tem-po e la possibilità di un aggiornamento costante e mirato. Tuttavia il paziente che lamenta un dolore riferito all’apparato locomotore ha generalmente come riferimento ini-ziale il proprio medico curante.
È quindi razionale che sia quest’ultima figura a effettuare un primo inquadramento, cosa che diventa tanto più importante oggi poiché è ormai assodata la necessità di una diagnosi e una terapia precoce perché, come si diceva, un intervento nelle fasi iniziali è in grado di rallentare o arrestare l’evoluzione clinica della patologia e migliorare la prognosi.
D’altra parte anche gli internisti o altri specialisti possono venir consultati per sintomi che apparentemente non sembrano di perti-nenza reumatologica ma che, invece, riconoscono in una malattia reumatica la loro causa. Da qui la necessità che anche i non reuma-tologi abbiano le competenze necessarie a effettuare un’iniziale valutazione per poter indirizzare correttamente l’iter diagnostico successivo.


Renato Rossi


Testo tratto dal libro: Reumatologia per il medico pratico. Guida essenziale alla diagnosi e alla terapia
http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/medicina-e-salute/663720/reumatologia-per-il-medico-pratico-2/


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