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La sindrome da fatica cronica |
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Inserito il 28 gennaio 2024 da admin. - reumatologia - segnala a:
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Buona lettura
Renato Rossi
L’astenia è un sintomo che ciascuno di noi ha provato più di una volta nella vita ed è uno dei motivi più frequenti di consultazione in medicina di base. Le cause possono essere le più varie e questo può rendere complesso l’iter diagnostico (vedi tabella 1). Talora l’astenia data da poco tempo e non si associa a particolari sintomi di allarme. In questa evenienza può essere sufficiente rassi-curare il paziente, eventualmente prescrivere un placebo e adottare una vigile attesa. Spesso infatti si tratta di un sintomo temporaneo dovuto semplicemente a un periodo di eccessivo lavoro, a disturbi transitori del sonno, a stress, difficoltà familiari o recente malattia infettiva. Diventa però un problema se persiste a lungo, è grave e impedisce di svolgere le normali attività quotidiane. È necessario escludere, in questi casi, una forma secondaria dovuta a malattie che possono essere gravi. L’astenia è anche il sintomo che caratterizza la sindrome da fatica cronica (o encefalomielite mialgica). Si tratta di una condizione in cui i pazienti lamentano intensa e prolungata astenia che caratteristicamente può comparire dopo sforzi, ma che può essere presente anche a riposo. Il sintomo non riconosce alcuna causa obiettivabile. L’astenia può essere così intensa da costringere il paziente a rimanere a letto per gran parte della giornata. Possono essere presenti disfunzioni cognitive, insonnia, e ridotta qualità della vita.
Tabella 1 Cause principali di astenia persistente (astenia secondaria)
Frequenti Diabete, ipotiroidismo Anemie, Neoplasie Abuso di alcol, sostanze, farmaci Insufficienza cardiaca o renale Sindrome delle apnee notturne Celiachia Meno frequenti Epatiti croniche Malattie reumatiche Insufficienza epatica Morbo di Addison Miastenia Infezioni croniche
La prevalenza della sindrome varia a seconda delle statistiche e dei criteri diagnostici usati.1-6 Secondo un’indagine effettuata nel Regno Unito la prevalenza sarebbe del 13,4%. Una prevalenza inferiore, del 6,7%, è stata rilevata negli USA. Altri studi hanno stimato valori di-versi compresi tra 0,0007% e 3% circa. Si calcola che soffrano della sindrome fino a 2,5 milioni di americani. Molti casi non vengono diagnosticati per cui la reale diffusione è sconosciuta. La malattia è più frequente nelle donne, mentre la fascia d’età più colpita è quella compresa tra 40 e 70 anni. Non ne sono esenti, però, neppure i bambini e gli adolescenti.
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