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Nuove prospettive nel trattamento della Fibrillazione Atriale
Inserito il 28 febbraio 2002 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



I maggiori esperti in fibrillazione atriale si sono riuniti a Boston il 18-19 gennaio 2002 al Seventh International Atrial Fibrillation Symposium per discutere i progressi nel trattamento della FA.

Una novità fondamentale è arrivata dal gruppo di ricercatori di Bordeaux che ha scoperto come il "trigger" della F.A. abbia inizio a livello delle vene polmonari e come la disconnessione segmentale o circolare di queste vene dalla giunzione atriale rappresenti una cura efficace per la F.A.

Pierre Jais di Bordeaux ha descritto i risultati più recenti ottenuti in un gruppo di pazienti selezionati affetti da Fibrillazione Atriale Parossistica. In questi pazienti si è ottenuta una percentuale di successo pari al 90 % con l'isolamento delle vene polmonari mediante catetere anche se con trattamenti ripetuti. In accordo con quanto riportato da Jais i pazienti con FA cronica traggono minor beneficio da questa nuova tecnica essendo necessari sia una ablazione più estesa che l'inserimento di linee multiple di blocco.

I trattamento chirurgico della F.A. attualmente è considerato solo in aggiunta alle procedure chirurgiche attuate per pazienti mitralici o coronaropatici. Nondimeno la grande esperienza accumulata con la tecnica di Maze ha fornito una enorme mole di informazioni per l'uso delle tecniche di ablazione. La tecnica di Maze fu disegnata per escludere ogni possibile macro circuito di rientro responsabile della F.A. Fino ad un passato recentissimo questa tecnica richiedeva una serie di vaste incisioni atriali, attualmente la tecnica criochirurgica si è rivelata altrettanto efficace e meno impegnativa.

C'è ancora molto da discutere in merito ai nuovi farmaci (dofetilide, azimilide, e dronedarone ),e ai nuovi pace-maker con algoritmo capace di diagnosticare e trattare le aritmie atriali e alle tecniche di ablazione.

A dispetto della mancanza di trials specifici gli esperti riuniti a convegno hanno raggiunto un "consensus" basato sul fatto che la possibilità di applicare gli attuali trattamenti in maniera mirata al singolo paziente possa notevolmente migliorare la qualità della vita del paziente stesso.

Molti degli oratori intervenuti hanno, per esempio, affermato che l'isolamento delle vene polmonari è efficace e raccomandato in centri specializzati.È stato anche più volte sottolineato che trials prospettici sono auspicabili per definire lo spazio di questa tecnica chirurgica nella terapia di routine.

Ovviamente il fattore limitante l'applicazione routinaria di questa tecnica sembra essere l'alto costo

E la disponibilità di staff dedicati.

The Lancet. Vol 359. February 2, 2002


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