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Denervazione renale: il punto di vista dell'American Heart Association
Inserito il 19 dicembre 2024 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

La denervazione delle arterie renali secondo l'American Heart Association (AHA).


L'American Heart Association ha pubblicato una presa di posizione circa la denervazione renale nel trattamento dell'ipertensione. Riassumiamo brevemente i punti principali del documento che parte dalla constatazione che solo il 23% dei soggetti ipertesi negli USA raggiunge il target terapeutico di valori pressori. Nel 2023 la FDA ha approvato la denervazione renale come trattamento aggiuntivo per trattare i soggetti ipertesi non controllati con le modificazioni dello stile di vita e i farmaci. Questo nonostante molti trial effettuati, pur raggiungendo gli endpoint previsti, abbiano dimostrato un'efficacia modesta nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti con ipertensione lievemente o gravemente resistente.
L'associazione cardiologica americana sottolinea che la risposta dei pazienti alla procedura è molto variabile e sono necessari ulteriori studi per identificare i soggetti che potrebbero beneficiare maggiormente della denervazione. Tuttavia il profilo di sicurezza della pratica, almeno inizialmente, appare favorevole e sono in corso studi per valutarne efficacia e sicurezza nel lungo periodo. Però è necessario che il paziente sia accuratamente valutato da un team di esperti per determinare rischi e benefici prima di procedere alla denervazione. Sarà necessario anche considerare le preferenze del paziente che potrà scegliere se sottoporsi o meno all'intervento dopo opportuna e completa informazione.
In ogni caso, conclude il documento la denervazione renale è una metodologia nuova a disposizione del medico per trattare l'ipertensione non controllata.
Ricordiamo che si tratta di una procedura poco invasiva che sfrutta la via percutanea. Si inserisce un catetere a livello di un'arteria (di solito quella femorale) che viene fatto arrivare fino all'arteria renale. Qui il catetere rilascia energia sotto forma di radiofrequenze oppure di ultrasuoni o microonde in modo da produrre la distruzione termica delle fibre simpatiche renali.
Le complicanze possono essere emorragie o ematomi a livello del sito di introduzione del catetere, ipotensione ortostatica transitoria, stenosi o danni delle arterie renali, pseudo-aneurismi. Quelle più gravi come i danni alle arterie renali o l'ischemia renale sono rare (inferiori all'1%).


Renato Rossi


Bibliografia

1. Cluett JL et al. Renal Denervation for the Treatment of Hypertension: A Scientific Statement From the American Heart Association. Hypertension. October 2024;81:e135–e148. DOI: 10.1161/HYP.0000000000000240

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