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Lavare il camice a casa può diffondere infezioni ospedaliere
Inserito il 03 giugno 2025 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Il problema, per fortuna, sembra attualmente riguardare esenzialmente il Regno Unito, tuttavia puo’ interessare anche noi: il lavaggio domestico delle divise ospedaliere potrebbe favorire la diffusione delle infezioni ospedaliere.

E’ stato sottolineato da uno studio osservazionale (Infectious Disease Research Group, De Montfort University di Leicester).
Studi precedenti avevano gia’ dimostrato che Pseudomonas aeruginosa , Escherichia coli , Enterococcus faecium e Staphylococcus aureus possono sopravvivere oltre 20 giorni sul cotone. E. faecium e S. aureus sono rimasti vitali per 7 giorni sul poliestere, e che la diffusione di infezioni ospedaliere era probabilmente collegato alla contaminazione di tende per la privacy, camici chirurgici, attrezzature mediche, scope, letti e biancheria ospedaliera.

Per questo motivo le uniformi e la biancheria ospedaliera vengono solitamente trattate tramite procedure di lavaggio appositamente studiate, tuttavia uno studio recente avrebbe rilevato che l'86% degli infermieri nel Regno Unito lava le proprie uniformi a casa, dove non si applicano le rigide norme di controllo delle infezioni. L'autrice principale dello studio ha osservato che il Regno Unito è l'unico paese in Europa in cui le infermiere lavano abitualmente le uniformi a casa.

Naturalmente il Servizio Sanitario inglese ha emanato raccomandazioni da osservare in questo caso (essenzialmente gli indumenti ospedalieri andrebbero lavati separatamente dalla biancheria casalinga, ad alta temperatura, e le lavatrici andrebbero regolarmente decontaminate). Non sembra pero’ che cio’ sia sufficiente (o ben effettuato) dato che, ai test effettuati dai ricercatori, e risultata solo una parziale e incostante decontaminazione, con presenza residua di batteri potenzialmente patogeni e maggior resistenza ai detergenti e agli antibiotici.

Cio’ puo’ costituire un potenziale pericolo per eventuali soggetti immunodepressi che ne entrino in contatto in ambiante domestico.
Le preoccupazioni sollevate da tali reperti hanno spinto i ricercatori ad invocare regole piu’ rigide e severe sul tema, al fine di diminuire il rischio di trasmissione di infezioni ospedaliere e di resistenza microbica.

Come abbiamo detto all’ inizio, per ora il problema ci interessa (noi italiani) solo marginalmente, in quanto gli indumenti ospedalieri vengono di regola sterilizzati a cura degli ospedali, tuttavia la regola non e’ assoluta: chi scrive ricorda ad esempio i numerosi studenti e tirocinanti che frequentavano i reparti gestendo “privatamente” questi aspetti, oltre ai visitatori, non sempre adeguatamente protetti.

Nella speranza che il problema non si incrementi anche da noi, sarebbe bene diffondere almeno la regola che gli indumenti indossati in ambiente nosocomiale vadano sempre lavati accuratamente, ad alta temperatura e distintamente da quelli di uso domestico.

Come dicevano i nostri Padri: E’ meglio prevenire, che curare!

Daniele Zamperini

Fonte:
Il lavaggio domestico delle uniformi può diffondere infezioni ospedaliere - Medscape - 1° maggio 2025.

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