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Integratori alimentari e indicazioni sanitarie in etichetta: il divieto.
Inserito il 10 giugno 2025 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Sono finite davanti alla Corte UE le etichette di alcuni integratori alimentari che riportavano indicazioni sanitarie non permesse in base all’ attuale normativa. La pubblicità mediante indicazioni sulla salute riferentesi a sostanze botaniche integrative e’ attualmente vietata (Corte UE causa C-386/23).

I fatti:
un’ azienda tedesca commercializzava un integratore alimentare contenente estratti di zafferano e di succo di melone vantando in etichetta effetti sanitari quali il miglioramento dell’ umore e la riduzione di stress e stanchezza.
Citata in tribunale federale da un’ associazione, la Corte federale a sua volta chiedeva la pronuncia della Corte di Giustizia UE la quale ribadiva che, in base a un regolamento del 2006, l'utilizzo di indicazioni sulla salute nella pubblicità dei prodotti alimentari e degli integratori alimentari è, in linea di principio, vietato.
Potrebbe essere consentito solo dopo esame del prodotto e inclusione dello stesso in appositi elenchi.

La Commissione a cio’ addetta non ha pero’ completato la procedura finalizzata all’ esame delle indicazioni sulla salute relative alle sostanze botaniche, e quindi non le ha quindi ancora inserite negli elenchi delle indicazioni sanitarie consentite.
La procedura avrebbe ovviamente lo scopo di tutelare i consumatori da indicazioni mirabolanti e magari fallaci da parte degli innumerevoli integratori attualmente in commercio.
I produttori avrebbero dovuto presentare un’ apposita domanda di autorizzazione che pero’ non avevano presentato.

Considerazioni personali:
chi scrive non ha una precisa idea sull’influenza di questa sentenza UE sulla legislazione italiana: considerando le diffusissime pubblicita’ in Italia su questo o quell’ integratore puo’ esistere il fondato timore che il consumatore italiano sia in realta’ illuso e meno tutelato di quello tedesco.
C’e’ stata pero’ in effetti una recentissima sentenza di condanna penale (quasi tre anni, oltre a precedenti sanzioni pecuniarie) per un aggressivo divulgatore (e venditore) di integratori dalle mirabolanti capacita’ salutistiche.

Vedremo cosa succedera’…

Daniele Zamperini

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