T3 elevato come fattore di rischio per eventi coronarici
Categoria : endocrinologia
Data : 29 luglio 2000
Autore : admin
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L'ipertiroidismo è spesso accompagnato da alterazioni della funzione cardiaca quali aritmie e (in caso di preesistente cardiopatia) insufficienza cardiaca congestizia. Resta tuttavia non chiaro se l'ipertiroidismo comporta un'aumentata suscettibilità all'angina pectoris e all'infarto miocardico. Metodi. Lo studio si basa sulla valutazione di 1049 pazienti della popolazione di Lubecca e dintorni, in Germania, di età dai 40 anni in su, presentatisi al dipartimento di emergenza tra l'1 gennaio e il 30 aprile 1995. Mediante prelievo di sangue è stata valutata la funzionalità tiroidea, che è stata confrontata con la frequenza di angina pectoris e infarto miocardico. Dopo 3 anni sono stati controllati 181 (= 98%) su 185 pazienti che inizialmente avevano presentato angina pectoris o infarto miocardico, per verificare la comparsa di eventi coronarici successivi. Risultati. All'ammissione in ospedale, angina pectoris e infarto miocardico erano notevolmente più frequenti in pazienti con fT3 e T3 totale elevate (Odds Ratio 0 2.6; 95% C.I. = 1.3 - 5.2; P = 0.007). Una fT3 iniziale elevata era un fattore di rischio per ulteriori eventi coronarici nel follow-up di 3 anni (Odds Ratio aggiustata = 4.8; 95% C.I. = 1.3 - 17.4; P = 0.02). Conclusioni. Sembra che la Triiodotironina (= T3) elevata sia un fattore associato con lo sviluppo e la progressione di ischemia miocardica acuta. Archives of Internal Medicine, 10 luglio 2000 (trad. e sintesi: A. Schipani)
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