Coronaropatia multivasale: stent o bisturi?
Categoria : cardiovascolare
Data : 01 febbraio 2003
Autore : admin
Intestazione :
L’angioplastica si è dimostrata efficace come il bisturi per le coronarie stenotiche, ma è gravata da una percentuale maggiore di restenosi.
Testo :
Attualmetne però, l’impiego degli stent può ridurre il tasso di restenosi rendendo competitiva di nuovo la metodica meno invasiva. In questo studio sono stati reclutati 988 pazienti randomizzati per essere sottoposti a stenti o bypass. Dopo un follow-up medio di 2 anni, l’incidenza dell’endpoint composto da morte e infarto con onda Q fu simile in entrambi i gruppi (circa il 10%), ma la mortalità per tutte le cause fu significativamente minore nel gruppo trattato con bypass (5% contro 2%). Va però detto che nel gruppo trattato con stent vi furono 8 decessi per neoplasia, patologia difficilmente correlabile al trattamento. La necessità di ulteriori procedure di rivascolarizzazione fu significativamente maggiore nel caso di impianto di stent che di bypass (21% contro 6%).
Difficile trarre conclusioni da questo studio: Gli stent riducono la percentuale di restenosi dell’arteria, questo e’ certo. Però altrettanto certo è che l’impianto di stent richiede ancora una percentuale maggiore di nuovi interventi sulle arterie in seguito al fallimento della procedura primaria. Inoltre in questo studio la mortalità nel gruppo trattato con stent risulta maggiore. Questo dato tuttavia non è confermato da altri studi ed è gravato dal fatto che nel gruppo trattato con stent vi sono stati 8 decessi per neoplasia. Inoltre sono a disposizione ora nuovi stent medicati con percentuali ancora minori di restenosi . Un nuovo importante trial che prende in considerazione questi nuovi dispositivi è in corso e si attendono i risultati.
fonte : Lancet 2002 sep 28; 360: 965-70 http://www.thelancet.com/journal/vol360/iss9338/contents
|