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Beta 2 stimolanti short acting e rischio di morte negli asmatici


Categoria : pneumologia
Data : 15 febbraio 2005
Autore : admin

Intestazione :

L'utilizzo di beta 2 agonisti a breve durata d'azione è associato con una più elevata mortalità nei pazienti asmatici.



Testo :

Uno studio caso-controllo ha confrontato 532 soggetti deceduti per asma con 532 pazienti ricoverati per crisi asmatica e paragonabili per età , area geografica e periodo temporale della morte e del ricovero.
Dopo aggiustamento per vari fattori di confondimento gli autori hanno osservato che vi era una associazione positiva tra la prescrizione di beta 2 stimolanti a breve durata d'azione nel periodo che andava da 1 a 5 anni prima e il decesso (OR 2.05 con intervallo di confidenza al 95% di 1.26-3.33) mentre vi era una associazione inversa con la prescrizione di antibiotici e di steroidi orali. L'associazione tra uso di beta 2 stimolanti e aumento del rischio di morte sembra limitata ai soggetti di età compresa tra 45 e 64 anni. Lo studio ha permesso di osservare anche una associazione inversa per l'uso dei beta 2 agonisti a lunga durata d'azione e positiva per i teofillinici, entrambe però statisticamente non significative.

Fonte:
Anderson HR et al. Bronchodilator treatment and deaths from asthma: case-control study
BMJ 2005 Jan 15; 330:117


Commento di Renato Rossi
Già studi precedenti avevano prospettato l'ipotesi che l'uso di beta 2 stimolanti a breve durata d'azione potesse essere pericoloso nei pazienti asmatici. Tuttavia i dati erano di difficile interpretazione anche perchè gli studi avevano una potenza statistica limitata ed erano di tipo osservazionale.
In questo studio caso-controllo viene confermata l'associazione positiva tra uso di beta 2 a breve durata d'azione e aumentato rischio di morte mentre non ci sono evidenze negative per i beta 2 a lunga durata d'azione e gli steroidi.
Tuttavia, essendo anche questo uno studio osservazionale, è difficile dire se questo significhi un nesso causale diretto tra decesso e beta 2 short acting o non si tratti piuttosto di un semplice indicatore (i soggetti con forme più gravi di asma, e quindi più a rischio di morte, usano di più i beta 2 stimolanti a breve durata d'azione).
In ogni caso questi risultati confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, che i farmaci di prima scelta nell'asmatico sono gli steroidi inalatori con i beta 2 long-acting come farmaci importanti da associare quando necessario nel trattamento long-term, mentre i beta 2 short acting vanno riservati ad un uso saltuario al bisogno.


Commento di Luca Puccetti
L'utilizzo di beta 2 agonisti è spesso assai frequente soprattutto nei pazienti di basso livello culturale e di basso ceto economico. Pertanto più che una causa l'utilizzo di beta 2 short acting potrebbe essere una connotazione di una certa tipologia di pazienti. Inoltre proprio chi utilizza molti beta 2 a breve durata spesso non riceve una terapia adeguata ed utilizza questi farmaci anche come automedicazione. inoltre l'effetto degli steroidi non è immediatamente avvertito dal paziente che dunque ricorrendo ai beta 2 short acting trova immediato, anche se breve, sollievo. Solo l'impostazione di una corretta terapia con beta2 long acting e steroidi (meglio se nello stesso device) mantiene il paziente in terapia e permette l'utilizzo saltuario del beta2 a breve durata d'azione come rescue therapy. L'utilizzo del beta2 long acting da solo, nella pratica clinica e non nei trials, rischia di tradursi in un breve lasso di tempo nella sospensione dello steroide inalatorio.



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