Malgrado la chirurgia e la chemioterapia adiuvante, la maggior parte delle pazienti con cancro mammario presenta micrometastasi nel midollo osseo fino a 4 o pił anni dall'intervento.

Il Dott. Martin J. Slade di Londra e colleghi hanno cercato mediante PCR le trascrizioni del cytokeratin 19 (QPCR), un indicatore del cancro, nel midollo osseo di 131 donne con il cancro al seno, la maggior parte delle quali con linfonodi indenni. Questi risultati sono stati paragonati ai risultati immunoistochimici standard. Tutti le pazienti sono state sottoposti ad intervento chirurgico e chemioterapia adiuvante e non hanno presentato segni di malattia metastatica al follow-up standard. Circa la metą delle pazienti ha avuto QPCR o risultati immunoistochimici che hanno indicato micrometastasi nel midollo osseo prima della chirurgia. Delle 91 pazienti che hanno ripetuto la valutazione l' 87% ed il 65% ha dimostrato metastasi rispettivamente con QPCR ed immunoistochimica. La terapia adiuvante pare dunque aver avuto un effetto sulla malattia residua. Fra i pazienti con la malattia residua prima del trattamento o a 3 mesi, 32 su 44 hanno presentato un calo nel rapporto di CK19/ABL e 15 su 24 hanno mostrato un calo nelle cellule cytokeratino-positive durante il follow-up.

Fonte: Int J Cancer 2005;114:94-100.

Questo studio dimostra che micrometastasi ossee sarebbero presenti in una rilevante percentuale di pazienti sia al momento dell'intervento che a distanza di tempo. La chemioterapia adiuvante sembra dunque mantenere sotto controllo molte di queste micrometastasi. E' da valutare se quanto prospettato dagli autori, ossia un follow-up mediante prelievo midolare ed esame QPCR e immunoistochimica, sia fattibile su vasta scala e soprattutto se un tale follow-up porti a risultati clinici effettivamente migliori.