I tre IRCCS di Milano promuovono un manifesto per una collaborazione tra professionisti dell' informazione e medici per una corretta e prudente informazione medico scientifica rivolta al pubblico.

Da tempo si avverte l'esigenza di avviare una riflessione per implementare un sistema di regole condivise tra sanitari e professionisti della ricerca e dell'assistenza medica da un lato e mondo dell'informazione dall'altro. Esiste infatti la necessità di fornire al pubblico informazioni mediche con grande prudenza e dopo averle accuratamente verificate, informando anche sui potenziali conflitti di interesse. Il problema diviene ancor più pressante per la crescente autoreferenzialità che è notevolmente aumentata nell'era di internet. E' importante non alimentare false speranze nei pazienti, non indurre comportamenti consumistici, che sottraggano inutilmente risorse, e non provocare allarmismi ingiustificati e pericolosi. Il manifesto promosso dai tre Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) pubblici di Milano - Ospedale Maggiore Policlinico, Istituto Nazionale dei Tumori e Istituto Neurologico Carlo Besta- è particolarmente opportuno e sottolinea la necessità della verifica delle fonti che può giovarsi del parere di esperti qualificati che i 3 IRCCS milanesi mettono sin d'ora a disposizione. Pillole sostiene l'iniziativa ed è disponibile a collaborare fattivamente per una piena realizzazione del progetto.

Commento di Luca Puccetti
Ho sottoscritto con entusiamo e convinzione questa iniziativa ed ho messo a disposizione sia le risorse umane della società Promed Galileo, che rappresento, sia i portali della società per dare adeguato risalto all'iniziativa. Questa proposta è nel solco di una vecchia idea personale che consiste nella possibilità, assolutamente facoltativa da parte del giornalista, di usare un circuito di verifica della notizia, composto da esperti accreditati. La notizia sottoposta a questa sorta di processo di accreditamento sarebbe pubblicata corredata da una sorta di bollino blu. Il pubblico saprebbe in tal modo che la notizia è stata verificata da medici esperti e potrebbe risalire anche all'accreditatore. Auspicabilmente dovrebbe essere l'Ordine ad esprimere, dettandone le condizioni di formazione ed operative e controllandone l'operato, le commissioni di esperti che, nell'era di internet potrebbero, in tempo reale, costituire un autorevole punto di riferimento per il lavoro dei giornalisti. In assenza di iniziative ordinistiche sono comunque benvenute altre proposte che intendano fornire, da parte di Istituzioni prestigiose, un supporto autorevole per il lavoro dei giornalisti.

il manifesto