Sorveglianza attiva in carcinoma prostaticoCategoria : urologia Data : 01 settembre 2005 Autore : admin Intestazione : La sorveglianza attiva può essere una scelta per alcuni pazienti con cancro prostatico iniziale. Testo : Alcuni ricercatori inglesi hanno seguito 80 pazienti (età media 70,5 anni) con cancro prostatico localizzato (stadio T1-T2), valori di PSA inferiori a 20 ng/mL e score di Gleason inferiore o uguale a 7 con un programma di sorveglianza attiva che comprendeva un PSA e una esplorazione rettale ogni 3-6 mesi nei primi due anni e in seguito ogni 6 mesi. Dopo un follow-up medio di 42 mesi 11 pazienti erano stati sottoposti a trattamento radicale del tumore, 64 erano ancora seguiti con sorveglianza attiva e 5 erano deceduti (nessun decesso era però dovuto a cancro prostatico e non vi erano evidenze di metastasi a distanza). Il tempo medio di raddoppiamento del PSA calcolato dagli studiosi era di 12 anni il che suggerisce che molti di questi casi sono tumori a lenta evoluzione. Gli stessi ricercatori hanno valutato anche 32 pazienti (età media 77 anni) con tumore T di qualsiasi grado, qualsiasi valore di PSA e Gleason inferiore o uguale a 7 che non erano ritenuti idonei a essere sottoposti a trattamento radicale, sottoposti solo a dosaggio del PSA ed esplorazione rettale ogni 6 mesi. Alla fine del follow-up 8 pazienti erano trattati con ormonoterapia, 20 erano ancora solo seguiti da punto di vista clinico e laboratoristico e 4 erano deceduti (uno per cancro prostatico metastatizzato). |